MILANO – Il dipartimento di Stato americano ha concesso un visto d’ingresso per entrare negli Usa alla donna yemenita il cui figlio è tenuto in vita artificialmente in un ospedale di Oakland. Lo ha riferito Cnn, citando fonti del Council on American-Islamic Relations. La donna, Shaima Swileh, prenderà il primo volo possibile dall’Egitto è arriverà a San Francisco mercoledì pomeriggio.
Shaima Swileh vedrà suo figlio, il viaggio è stato finanziato da una raccolta fondi
Il viaggio è possibile grazie a una raccolta fondi, che coprirà anche i costi del funerale del bimbo. La notizia è stata diffusa dopo che il padre del bambino, Ali Hassan, alla Cnn ha lanciato un appello alle autorità perché velocizzassero l’iter della richiesta di visto della moglie, in modo che potesse vedere il figlio un’ultima volta.
Adullah soffre di una malattia cerebrale genetica
Il padre, di 22 anni, e il bambino, Adullah, sono cittadini americani, ma Swileh vive in Egitto; è yemenita, quindi è colpita dalle restrizioni ai viaggi imposte dalla Casa Bianca. Il visto concessole è I-130, che consente l’ingresso ai parenti stretti di cittadini americani. Il bambino, il cui compleanno è sabato, soffre di una malattia cerebrale genetica; il padre lo ha portato il 1 ottobre negli Usa, giorno in cui la madre l’ha visto per l’ultima volta. Le sue condizioni sono gravissime.
(Lapresse)