Usa, Mike Pompeo: Iran principale minaccia in Medioriente

Le parole del segretario di Stato durante l'incontro con il premier israeliano Benyamin Netanyahu, poco prima dell'apertura della conferenza a Varsavia sul Medio Oriente

Trump annuncia la liberazione di tre prigionieri
Donald Trump e il Segretario di Stato Mike Pompeo AFP PHOTO / SAUL LOEB

VARSAVIA – “L’Iran è la principale minaccia in Medio Oriente e affrontare la Repubblica islamica è la chiave per arrivare alla pace nell’intera regione”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, incontrando il premier israeliano Benyamin Netanyahu, poco prima dell’apertura della conferenza a Varsavia sul Medio Oriente, promossa dagli Usa anche in funzione anti-Teheran.

Indispensabile confronto con Iran 

“Non è possibile arrivare a pace e stabilità senza affrontare l’Iran. Semplicemente, non è possibile”, ha detto Pompeo con a fianco Netanyahu.

Il discorso di gennaio

Evidenti segnali erano già stati lanciati a gennaio con una linea diversa degli Usa contro l’Iran: “In soli 24 mesi, gli Stati Uniti sotto il presidente Trump hanno riaffermato il loro tradizionale ruolo come forza per il bene nella regione, perché abbiamo imparato dai nostri errori. Abbiamo riscoperto la nostra voce, ricostruito le nostre relazioni, rigettato le false aperture dei nostri nemici, le parole con cui il segretario di Stato Pompeo aveva delineato la linea di Trump per il Medio Oriente, durante il discorso tenutosi al Cairo”

L’obiettivo

Lo scopo era stato quello di invertire la rotta rispetto a quella indicata dal presidente Obama, con il suo intervento tenuto sempre al Cairo nel giugno del 2009. Allora il capo della Casa Bianca aveva cercato di aprire una nuova fase nelle relazioni con il mondo islamico, sunnita e sciita, che avrebbe poi portato all’accordo nucleare con l’Iran. Ora si torna al passato, cioè alla stretta alleanza con la componente sunnita egiziana e saudita, e alla sfida con Teheran.

I quattro punti imprescindibili

Pompeo nel suo discorso aveva sottolineato quattro punti.

Primo: gli Stati Uniti sono una forza per il bene in Medio Oriente. Siamo sempre stati una potenza liberatrice, non occupante. Non abbiamo mai sognato la dominazione. Chi può dire lo stesso del regime iraniano?”.

Secondo: Washington resta determinata a combattere insieme l’islam radicale e il terrorismo, nonostante l’annuncio del ritiro dalla Siria. Continueremo a lavorare con i nostri partner per sconfiggere l’Isis, e dare la caccia ai terroristi in tutto il Medio Oriente e il mondo”.

Terzo: l’opposizione all’Iran e ai loro alleati “Le nazioni del Medio Oriente non godranno mai della sicurezza, la stabilità economica e la realizzazione dei loro sogni, se il regime rivoluzionario iraniano persisterà nella traiettoria attuale”.

Quarto: rafforzare le alleanze di lungo termine, come quelle con Arabia, Egitto ed Israele, e costruirne di nuove.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome