San Valentino, 13 coppie gay fanno causa al Giappone: “Vogliamo sposarci”

Nel giorno di San Valentino 13 coppie gay hanno fatto causa al governo del Giappone, chiedendo il diritto di sposarsi

Gay Pride
MEXICO-GAY-PRIDE-PARADE People take part in the annual Gay Pride Parade in Mexico City, on June 23, 2018. / AFP PHOTO / Ulises Ruiz

MILANO (LaPresse) – San Valentino, 13 coppie gay fanno causa al Giappone: “Vogliamo sposarci”. Nel giorno di San Valentino 13 coppie gay hanno fatto causa al governo del Giappone, chiedendo il diritto di sposarsi. Le azioni legali, spiega la Bbc, sono state presentate in diverse città. In tutti i casi vengono chiesti dei risarcimenti simbolici e si sostiene che impedire il matrimonio violi dei diritti costituzionali. Il Giappone è l’unico Paese del G7 in cui le nozze gay non sono legali. E, se la giustizia dovesse dare ragione alle coppie, in futuro nel Paese dovrebbero essere consentiti i matrimoni fra persone dello stesso sesso.

San Valentino, tra le richieste una coppia lesbica ‘particolare’

Tra gli innamorati che hanno fatto causa, c’è una coppia lesbica con una storia particolare. Si tratta di Ai Nakajima, giapponese di 40 anni, e Tina Baumann, tedesca di 31 anni. Dopo essersi conosciute nel 2011 a Berlino si sono sposate in Germania. Ma il Giappone, dove si sono trasferite dopo qualche anno, non riconosce la loro unione. “La società giapponese è per natura molto conservatrice”, ha raccontato Nakajima alla Bbc. Ma nonostante il Giappone sia un Paese molto tradizionale, sottolinea l’emittente britannica, i sondaggi mostrano che la maggioranza dei giovani giapponesi sostengono i matrimoni fra persone dello stesso sesso. Dal 2015 in Giappone alcuni Comuni hanno emesso dei certificati per le coppie omosessuali. Ma non sono legalmente vincolanti e si limitano a chiedere alle imprese di dare loro trattamento uguale agli altri.

Le 13 coppie arcobaleno nutrono grandi speranze nella battaglia legale: “Siamo pronte a portare il caso alla Corte suprema”, spiega Nakajima alla Bbc. Aggiungendo che in quel caso l’iter potrebbe durare oltre cinque anni. La Costituzione del Giappone afferma che “il matrimonio dovrebbe essere solo con il consenso reciproco di entrambi i sessi”, frase che le autorità hanno sempre interpretato come una non autorizzazione delle nozze gay. Ma gli avvocati delle 13 coppie sostengono che il testo intenda solo evitare i matrimoni forzati e che non ci sia nulla che vieti esplicitamente le unioni gay.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome