Papa Francesco e il premier Conte alla cerimonia della Fao

"La mia presenza desidera portare in questa sede i desideri e le necessità della moltitudine di fratelli la nostra sofferenza nel mondo"

Photo by Tiziana FABI / AFP

ROMA (LaPresse) – Papa Francesco e il premier Conte alla cerimonia della Fao. “La mia presenza desidera portare in questa sede i desideri e le necessità della moltitudine di fratelli la nostra sofferenza nel mondo. Vorrei poter guardare i loro volti senza arrossire, perché finalmente il loro grido è stato ascoltato e le loro preoccupazioni sono state affrontate”. Lo ha detto Papa Francesco intervenendo alla cerimonia di apertura della 42esima Sessione del Consiglio dei Governatori del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), nella sede della Fao a Roma.

“Vivono situazioni precarie – denuncia -: l’aria è difettosa, le risorse naturali sono esaurite, i fiumi inquinati, suoli acidificati; non hanno abbastanza acqua per se stessi o le loro colture; loro le infrastrutture sanitarie sono molto carenti, le loro case sono scarse e difettose. Queste realtà si prolungano nel tempo quando, d’altra parte, la nostra società ha raggiunto grandi risultati in altri settori della conoscenza. Ciò significa che siamo di fronte a una società che è in grado di far progredire la battaglia contro fame e miseria. Essere determinati in questa lotta è fondamentale che possiamo ascoltare -non come uno slogan ma come una verità-: ‘La fame non ha presente né futuro. Solo passato’. Per questo, è necessario l’aiuto della comunità internazionale, della società civile e di coloro che possiedono risorse”.

Papa Francesco ma anche il premier alla cerimonia

“La schiavitù della fame e della povertà può e deve essere sconfitta: è un imperativo morale prima che politico”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo alla cerimonia di apertura della 42esima Sessione del Consiglio dei Governatori del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), nella sede della Fao a Roma.

“Una persona su 9 nel mondo – osserva – è malnutrita, con una tendenza tragicamente in aumento. Negare il cibo vuol dire negare l’umanità prima ancora che la giustizia. Dobbiamo restituire dignità nelle aree rurali del mondo. L’Ifad compie una missione rilevante per la sua duplice natura di istituzione finanziaria e di agenzia di sviluppo. Sollecitare l’imprenditoria africana sostenibile deve essere un nostro obiettivo”.

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