Washington (LaPresse/AFP) – Il presidente americano, Donald Trump, mette da parte la cautela sullo scandalo che minaccia il giudice da lui nominato per la Corte suprema, il conservatore Brett Kavanaugh. Il magistrato è stato accusato da una donna, Christine Blasey Ford, di aggressione sessuale quando entrambi erano adolescenti. Sinora aveva affermato, come i colleghi del partito repubblicano, che la docente universitaria meritasse di essere ascoltata in modo giusto e rispettoso.
Ma sembra ora aver messo da parte questi aggettivi. Mentre lo scandalo mette a rischio il suo obiettivo di far ‘pendere’ decisamente verso posizioni conservatrici la Corte suprema. Prima delle elezioni di metà mandato a novembre in cui il Gop potrebbe perdere il controllo del Congresso. Lo stesso Trump è stato accusato da più di 15 donne di molestie sessuali, mentre in un audio era stato registrato mentre pronunciava affermazioni estremamente volgari e sessiste nei confronti delle donne.
Il presidente americano difende il giudice da lui nominato
Il presidente americano ha respinto esplicitamente la credibilità delle affermazioni di Ford, relative a 36 anni fa. Ha accusato in modo generale “i politici radicali di sinistra” di voler “distruggere e ritardare” la nomina di Kavanaugh. La donna, che non ha ancora raccontato la sua versione in pubblico, chiede che l’Fbi indaghi. Ma secondo Trump sarebbe dovuta andare subito a denunciare l’aggressione alle autorità, se fosse accaduta.
Una posizione che contrasta con quella degli esperti, che spiegano la reazione comune delle vittime di molestie sessuali è restare in silenzio per anni per paura o vergogna. “Non ho alcun dubbio che, se l’attacco a Ford fosse stato così brutto come lei dice, accuse sarebbero state subito rivolte alle autorità locali da lei o dai suoi cari genitori”, ha scritto Trump su Twitter. Ha aggiunto: “Gli avvocati della sinistra radicale vogliono che l’Fbi sia coinvolta ora. Perché qualcuno non ha chiamato l’Fbi 36 anni fa?”.