Tre anni di carcere: ecco la condanna che la terza sezione penale della Corte di Appello di Napoli (presidente Eugenia Del Balzo) ieri ha inflitto ad Antonio Corrado, imprenditore e autotrasportatore di Alife, accusato di usura e condannato in primo grado dal tribunale di Santa Maria (terza sezione penale presieduta dal giudice Luciana Crisci) che lo aveva condannato a quattro anni.
Dunque solo una riduzione di pena di un anno, ma la condanna di primo grado e’ stata confermata nel resto e quindi anche al risarcimento in sede civile.
Accolte completamente le ragioni di Lorenzo Salazar, procuratore generale di udienza, e degli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, difensori della parte civile, costituita in giudizio che e’ un imprenditore dell’alto casertano R. G.. L’autotrasportatore Corrado finì sotto processo a seguito di una denuncia presentata ai carabinieri di Alife e, dopo una indagine dei carabinieri di Alife, coordinati dal pubblico ministero della procura di Santa Maria Capua Vetere, Vincenzo Quaranta.
Antonio Corrado è un noto imprenditore nel settore degli autotrasporti a livello nazionale. Per una serie di lavori conobbe R.G. con il quale intrattenne dei rapporti di lavoro. Successivamente R.G. cadde in disgrazia economica e necessito’ di prestiti e Corrado si offrì di prestargli aiuto, ma nel tempo questo suo aiuto che consistette in un prestito raggiunse cifre esorbitanti con interessi da capogiro che divennero usurari. Per questo motivo R. G. fu costretto a denunziarlo ai carabinieri e di qui parti un’articolata indagine.