Usa, Cohen alla Camera: “Trump razzista, truffatore e imbroglione”

Duro il commento dell'ex avvocato personale del tycoon

Attorney for Stormy Daniels, Michael Avenatti (R), arrives for a court hearing at the US Courthouse in New York on April 16, 2018. President Donald Trump's personal lawyer Michael Cohen has been under criminal investigation for months over his business dealings, and FBI agents last week raided his home, hotel room, office, a safety deposit box and seized two cellphones. / AFP PHOTO / Hector RETAMAL

WASHINGTON – Michael Cohen, ex avvocato personale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dirà al Congresso che il magnate è “razzista”, “truffatore”. E si rallegrò quando seppe in anticipo che WikiLeaks avrebbe pubblicato informazioni dannose per la democratica Hillary Clinton. Lo hanno riferito i media statunitensi, in riferimento all’audizione pubblica di Cohen in previsione oggi alla commissione di Controllo della Camera. La sua prima audizione è stata a porte chiuse al Senato martedì, la terza si terrà giovedì. L’avvocato dirà alla Camera che Trump gli ordinò di mentire su un progetto immobiliare in Russia, cui lavorava mentre era già candidato alle presidenziali, secondo la dichiarazione anticipata al New York Times e ad altre testate statunitense.

Cohen dirà di nuovo al Congresso di aver continuato a lavorare al progetto immobiliare di una Trump Tower a Mosca anche durante la campagna elettorale. E di non aver smesso sino al gennaio 2016, come aveva detto già ai deputati. Trump ha insistito invece di non aver avuto relazioni in Russia durante la campagna elettorale. “In conversazioni che abbiamo avuto durante la campagna, mentre allo stesso tempo stavo negoziando attivamente in Russia per lui, mi avrebbe guardato negli occhi e mi avrebbe detto che non ci sono affari in Russia, e di uscire e mentire agli americani dicendo la stessa cosa”, intende dire Cohen: “In questo modo, mi stava dicendo di mentire”. Trump mentì sull’accordo immobiliare perché non prevedeva di vincere le elezioni. E perché puntava a guadagnare centinaia di milioni di dollari dal progetto, secondo la testimonianza di Cohen.

Questi dirà anche di esser dispiaciuto per quella che definisce lealtà malriposta. “Mi vergogno di aver scelto di partecipare all’occultamento di azioni illecite di Trump, invece di ascoltare la mia coscienza. Mi vergogno perché so che cosa è Trump. È un razzista. Poi è un truffatore. È un imbroglione”, dirà, secondo la testimonianza. Inoltre, dichiarerà che Trump sapeva in anticipo attraverso il consigliere Roger Stone che WikiLeaks intendeva pubblicare email hackerate dalla campagna elettorale della ex segretaria di Stato Clinton. Racconterà che, quando lo apprese da Stone, Trump disse: “Non sarebbe fantastico?”. Aggiungerà anche di non aver prove dirette che Trump o la sua campagna fossero collusi con la Russia per ostacolare la corsa alle presidenziali di Clinton, ma di sospettarlo.

(LaPresse/AFP)

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