Va tutto male ma in piazza si scende per contestare il capo della minoranza

Che dire del trasporto pubblico che dovrebbe raggiungere invece nel capoluogo il livello di Tokyo nelle più rosee delle previsioni?

NAPOLI (Enrico Parolisi) – Secondo un recente studio dell’OCSE-Pisa, gli studenti meridionali comprendono i testi peggio dei loro coetanei settentrionali. In una situazione già drammatica per l’intero Paese i numeri – senza entrare nel dettaglio – recitano il solito divario tra sud e nord con una forbice abbastanza ampia. In sintesi, un ragazzo meridionale è mediamente meno capace di leggere e capire il significato di una frase rispetto a un veneto, un lombardo o un piemontese. Specchio del resto di un Paese in cui “i 10 migliori licei italiani” sono tutti “a nord di Pisa” (studio della Fondazione Agnelli). Il solito Sputtanapoli, dirà qualcuno leggendo questa analisi?

Non la pensano così al Miur, dove la questione è arrivata sul tavolo di Fioramonti con l’enfasi dell’emergenza nazionale. Ma non la pensano così nemmeno in Confarca, senza voler scomodare le istituzioni centrali. Confarca, che possiamo definire sindacato italiano di categoria delle autoscuole, ha condotto una ricerca che dimostra che il 20 percento dei ragazzi del quartiere Sanità non riesce a conseguire la patente perché “non comprende le domande”. Paolo Colangelo, il presidente Confarca, ha parlato di svariati fattori per questa debacle, e la bassa scolarizzazione è individuata come causa centrale.

Un disastro? Non è certo l’unico di questa regione che, in questa accozzaglia di numeri che stiamo citando a memoria (senza andarli certo a cercare con volontà di infierire), si distingue anche per la sanità pubblica non certo da invidiare. “Dal 1 novembre e fino a gennaio 2020, i centri convenzionati per prestazioni mediche specialistiche e i laboratori di analisi cliniche praticheranno le loro prestazioni solo a pagamento. Negli ospedali mancano medici, infermieri e operatori socio sanitari” denuncia l’USB, mentre Federconsumatori per bocca del suo presidente regionale Rosario Stornaiuolo afferma che “gli anziani non si curano perché non possono permetterselo. Uno su sei non si fa le analisi perché troppo costose”. Stiamo male, molto male, a livello di salute. Questo a dirlo è l’Istat, che a fine settembre pubblica i risultati di una ricerca basata su svariati indicatori che vedono la Campania all’ultimo posto e che “si distingue in negativo per 30,4 decessi negli adulti ogni 10 mila imputabili a tumori maligni, diabete mellito, malattie cardiovascolari e malattie respiratorie croniche, cui si aggiunge la più alta propensione alla mortalità prematura, che supera i 315 anni di vita perduta ogni 10 mila” (fonte: Ansa).

Che dire del trasporto pubblico che dovrebbe raggiungere invece nel capoluogo il livello di Tokyo nelle più rosee delle previsioni? La metro linea 1 registra stop e limitazioni ogni 4 giorni, l’EAV non riesce a garantire le corse perché i capitreno non vogliono più fare gli straordinari, a Piazza Garibaldi continuano ad allagarsi i binari della linea 2 quando la pioggia è più copiosa. Pioggia che blocca un’intera città quando cade su un tessuto urbano che sembra idrosolubile; sperando che dai palazzi fatiscenti non cadano pietre o che non crollino pali e alberi che sul solo territorio cittadino in questi anni hanno ucciso Fabiola Di Capua (37 anni), Cristina Alongi (44 anni), Salvatore Giordano (13 anni), Davide Natale (21 anni) e Rosario Padolino (66 anni).E non abbiamo scomodato la solita classifica di qualità della vita del Sole 24 Ore e la stessa che piazza Napoli diciassettesima in classifica in Italia per reati denunciati.

Ebbene, in questa città, capoluogo di questa regione, il 30 novembre circa 10mila persone hanno riempito piazza Dante individuando nel capo dell’opposizione nazionale il peggiore dei mali.

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