Vaccini in ritardo: caos prenotazioni, le Asl si muovono a macchia di leopardo

Allarme seconde somministrazioni: Campania in ritardo. L’Unità di crisi fa scaricabarile: “Forniamo solo linee generali”. Draghi pensa a un sistema unico

NAPOLI (Diego Semola) – Qual è il criterio secondo cui le Asl della Campania convocano le persone da vaccinare? In realtà una regola unica ed omogenea non esiste. Le linee guida sono quelle nazionali, ovvero precedenza a personale sanitario, over 80 e soggetti ultrafragili e fragili, insieme ai disabili e ai caregiver. Poi gli over 70. Per questi soggetti è prevista la somministrazione dei sieri Pfizer e Moderna. Per gli altri, ovvero mondo della scuola, forze dell’ordine e alcuni ordini professionali, c’è il siero Astrazeneca.

Ma la domanda che tutti si pongono è una ed una soltanto: su quali basi le aziende sanitarie convocano i campani? Vanno in ordine cronologico? Per anzianità? Per vicinanza territoriale? In realtà, non c’è un criterio unico. “Ogni Asl adotta il metodo che meglio ritiene – spiegano dall’Unità di crisi – Noi forniamo delle linee guida a cui attenersi, dei criteri che sono gli stessi in tutta Italia”. Insomma, da Palazzo Santa Lucia si gioca un po’ allo scaricabarile. Perché dall’elenco dei 70-79enni non sempre è stato rispettato l’ordine cronologico delle prenotazioni.

“Non è l’unico metodo. Alcuni scelgono l’anzianità, altri danno priorità a chi segnala patologie significative. In ogni caso – spiegano ancora dall’Unità di crisi – tutto dipende dalla disponibilità del vaccino nell’hub di riferimento. Quindi dipende dal territorio”. In ogni caso, non è detto che la piattaforma ‘Sinfonia’ messa in piedi dalla Regione Campania di Vincenzo De Luca continua a svolgere il fondamentale lavoro di aggregatore delle adesioni. Il premier Mario Draghi vuole imporre un sistema unico in tutta Italia e con criteri unici.

Insomma, evitare che ogni Regione del Paese abbia un piano vaccinale differente, con tutti i problemi che questa fattispecie comporta. Dopo il faccia a faccia con la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini si è deciso di spingere le Regioni a procedere senza più tentennamenti secondo le priorità decise in questi giorni. Ma dopo il caso Lombardia, il presidente del consiglio sta valutando di imporre a livello nazionale una sola piattaforma unica per le prenotazioni, quella già realizzata da Poste italiane e usata da alcune Regioni. Anche perché il piano del commissario Paolo Francesco Figliuolo e del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio prevede di procedere con 300mila vaccinazioni al giorno fino ad aprile, per poi iniziare con l’obiettivo minimo delle 500mila con l’arrivo delle scorte della Johnson&Johnson.

Infine, la vaccinazione in Campania procede non senza qualche intoppo. Negli ultimi giorni la percentuale di dosi utilizzate è calata. Ma non è questo il dato che desta preoccupazione. Sono i dati sulle seconde dosi a far tremare un po’ tutti. Poche persone hanno ricevuto il richiamo della Pfizer (e di Moderna), con il crollo delle adesioni ad Astrazeneca la prima somministrazione rischia di essere vanificata. Basso il numero degli over 80 ad aver ricevuto il richiamo ad esempio. Su oltre 200mila hanno già fatto la seconda inoculazione in 74mila. Poco più di un terzo e non circa la metà. E le forniture scarseggiano.

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