Veleni Pd, restano 5000 tessere

Veleni Pd, restano 5000 tessere
Veleni Pd, restano 5000 tessere

CASERTA – Notte di veleni per cercare di evitare il flop del voto per le primarie del Pd in Terra di Lavoro. La commissione provinciale per il congresso, presieduta da Francesco Gatto, ha votato poco prima di mezzanotte e ha deciso a maggioranza (9 favorevoli, 4 contrari) che le tessere valide sono 4994. Ha prevalso la linea di tagliare circa 1800 iscrizioni anziché 3000. Cancellate 485 tessere fatte con PayPal, Carta di credito e prepagate superiori a 3, 1.236 fatte mediante bonifico e 110 ripetute per uno stesso soggetto richiedente. 

Inoltre viene segnalata alla commissione nazionale per il congresso l’anomalia dell’anagrafe dei comuni di Caianello, Casal di Principe, Castel Campagnano, Letino, Sessa Aurunca e Villa Literno che nonostante le riduzioni effettuate eccedono il rapporto percentuale tra iscrizioni e voti alle politiche del 25 settembre 2022 del 30%.

Viene posticipata al 19 febbraio 2023 la data ultima per la celebrazione delle riunioni di circolo per il voto dei segretari nazionali, in allineamento alle regioni Lazio e Lombardia e si ribadisce come già stabilito nella delibera del 6 febbraio 2023 che il congresso provinciale e i congressi di circolo sono rinviati a data successiva alla celebrazione del congresso nazionale. Le indicazioni della commissione nazionale e della commissione regionale sono state seguite solo in parte: sono state infatti ammesse le iscrizioni con carte prepagate, “vista la consuetudine all’utilizzo di tale pratica, anche in numerose altre realtà provinciali del Partito Democratico e la larghissima diffusione di questa modalità di pagamento elettronico che non può essere esclusa, anche perché si tratta di modalità riconducibile ad una chiara identità personale”.

E a riprova del clima teso nel Pd, ieri sono girate voci di morosità per alcuni esponenti casertani del partito. Nei giorni scorsi il commissario regionale dimissionario del partito Francesco Boccia ha lanciato accuse in particolare ai consiglieri regionali, escludendo i parlamentari.Voci di corridoio, però, estendevano la morosità al deputato Stefano Graziano e il sindaco del capoluogo Carlo Marino. Dall’entourage di Graaziano fanno notare che il politico ha fatto la tessera nella primavera del 2022, quando non era ancora parlamentare e quindi non aveva obblighi di pagamento. 

Da sinistra: Francesco Gatto e Marino

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