Favori da Scarpellini, Verdini indagato per finanziamento illecito al partito

Il suo partito avrebbe ricevuto gratis una sede presso la Fontana di Trevi

Foto Fabrizio Corradetti / LaPresse 26/10/2017 Roma (Italia) Denis Verdini esce dal Senato dopo il voto finale sul Rosatellum Nella foto: Denis Verdini Ph Fabrizio Corradetti / LaPresse 26/10/2017 Rome (Italy) Denis Verdini esce dal Senato dopo il voto finale sul Rosatellum In the pic: Denis Verdini

ROMA – Finanziamento illecito: è questa l’ipotesi di reato a carico di Denis Verdini, ex parlamentare. Il suo nome compare nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Enzo De Santis, sindaco di Ponzano Romano. Per la Procura di Roma, il palazzo che ospitava la sede del suo partito, a poca distanza dalla Fontana di Trevi, era stato concesso gratis da Sergio Scarpellini.

L’indagine nasce dalle dichiarazioni rese agli inquirenti dall’immobiliarista Sergio Scarpellini. Secondo la Procura Verdini avrebbe ottenuto in comodato d’uso dal giugno del 2016 al giugno del 2017 un appartamento in via Poli. Quello stabile è stato destinato a sede della Fondazione legata ad Ala. Con Verdini è indagato anche l’ex deputato Massimo Parisi, legale rappresentante dell’omonima associazione politica.

Coinvolto anche l’ex assessore della Regione Lazio, Ciocchetti

A Ciocchetti, Scarpellini ha affidato gratuitamente, sempre secondo le accuse, un immobile in via Lucrezio Caro, che gli ha consentito di risparmiare 200mila euro di locazione dal 2010 al 2012. Ciocchetti fu assessore alle Politiche del territorio e dell’urbanistica della Regione Lazio. Deve rispondere poi delle erogazioni di poco superiore ai 50mila euro di Scarpellini. Ad essere favorite sarebbero state le associazioni ”I moderati per la terza fase” e ”Alma Aurea Onlus”.

Sotto accusa consigliere che si occupò del polo commerciale a Capena

Corruzione è, invece, il reato contestato ad un altro indagato. Si tratta di Dario Sestili, ex consigliere del Comune di Capena. Fui membro della commissione consiliare che si è occupato della variante del progetto per la costruzione di un polo commerciale a Capena. In suo favore Scarpellini avrebbe elargito una sponsorizzazione di circa 30mila euro ad una squadra di calcio del Comune di Capena.

Per quanto riguarda il sindaco finito in manette, secondo la procura di Roma dal 2011 al 2016 avrebbe ottenuto da Scarpellini circa 412 mila euro. La somma sarebbe stata elargita sotto forma di sponsorizzazione di una squadra di calcio della Valle del Tevere e di contributo a una società di sua figlia Valentina.

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