COMO – E’ nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne che, da Como, arriva l’arresto di un 30enne di Zelbio (214 abitanti) accusato di violenza sessuale e lesioni aggravate. Vittima dell’aggressione era stata una 50enne del posto che stava rincasando. All’improvviso, si è trovata l’uomo addosso. E se non fosse stato per l’arrivo dei vicini, la situazione sarebbe potuta precipitare.
Terrore per una 50enne di Como, aggredita da un uomo e violentata al rientro in casa
La donna stava tornando nel condominio dove vive in via Salita Cappuccini. Non si era resa conto che, alle spalle, c’era un uomo. Questo, all’ingresso dell’ascensore, l’ha spintonata facendola cadere a terra. Poi l’aveva immobilizzata. Sono stati attimi terribili per la donna, impossibilitata a divincolarsi. Il suo aggressore avrebbe provato prima a baciarla. Poi sarebbe passato ad altro. Mani sotto gli abiti e secondi di orrore. E’ a quel punto che sono accorse tre persone. Due donne e un uomo, vicini di casa della vittima le cui grida non potevano essere ignorate.
L’aguzzino messo in fuga dai vicini, arrestato un 30enne di Zelbio: decisiva la testimonianza e il riconoscimento di un condomino
L’aguzzino è stato quindi colpito con calci e pugni per provare a ‘staccarlo’ dalla 50enne. L’uomo era riuscito quindi a scappare, non senza incrociare un altro condomino che si era affacciato a causa del trambusto. Ed è stata proprio la sua testimonianza ad incastrare il 30enne di Zelbio. E’ su di lui che si erano concentrati fin da subito i sospetti, considerando che era stato trovato nei pressi dell’edificio con vestiti uguali a quelli indicati da vittima e vicini. Questi, però, non erano riusciti a guardarlo in viso. A differenza dell’ultimo condomino, che lo ha riconosciuto in foto. Il 30enne, già indagato a piede libero, è stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare ed arrestato dai carabinieri di Como.