Milano, insegnante di pianoforte orco: atti sessuali con una minorenne e violenza su altre due ragazzine

I fatti risalgono a tre anni fa, quando l'uomo esercitava il ruolo di docente nella scuola di musica in un oratorio dell'hinterland milanese.

Violenza sessuale sul piano

MILANO – Le lezioni di pianoforte potrà darle solo agli adulti. Niente più ragazzine, niente più minorenni. E’ una delle misure di prevenzione disposte dai giudici per un insegnante di Milano. Il 52enne, in attesa di essere processato, è infatti accusato di atti sessuali nei confronti di un’allieva e di violenza sessuale ai danni di altre due. Tutte di età inferiore ai 18 anni.

L’insegnante degli orrori, atti sessuali con una minorenne e violenza su altre due ragazzine

I fatti risalgono a tre anni fa, quando l’uomo esercitava il ruolo di docente nella scuola di musica in un oratorio dell’hinterland milanese. Secondo quanto accertato dalla magistratura e dagli investigatori, il 52enne avrebbe abusato del suo ruolo arrivando ben oltre il limite. E non solo quello della decenza. L’insegnante si sarebbe infatti prima reso protagonista di atti sessuali con un’allieva, per poi commettere una vera e propria violenza su altre due. Le indagini si sono sviluppate anche grazie alle testimonianze delle vittime. L’uomo è stato quindi arrestato.

Stop alle lezioni di pianoforte coi ‘baby’, il 52enne arrestato e ritenuto pericoloso perché “incapace di contenere i propri impulsi sessuali”

In attesa di essere processato, i giudici hanno disposto alcune misure di prevenzione. Il 52enne sarà sottoposto a sorveglianza speciale per un anno. Inoltre, avrà l’obbligo di fissare dimora e non potrà cambiarla senza un preavviso. Il rientro in casa non potrà avvenire oltre le 22 e, al tempo stesso, non potrà uscire prima delle 7. La misura più ‘incisiva’ è quella che riguarda l’obbligo di non intrattenere relazioni professionali e stabili con soggetti minorenni. Il giudice ha infatti certificato la “pericolosità” dell’insegnante basata “soprattutto sulla totale assenza di una presa di coscienza del disvalore delle condotte realizzate con un conseguente serio e concreto rischio di recidiva”, perché ha mostrato “la totale incapacità di contenimento dei propri impulsi sessuali”.

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