Vomero, il parco Minopoli è realtà

Il progetto di recupero dell’area dell’ex gasometro al Vomero, Napoli (© Wwf Napoli)

NAPOLI (Antonio Di Somma) – La città si riappropria dell’area dell’ex gasometro al Vomero, grazie all’impegno del Wwf Napoli, del Comitato San Martino e di Carmine Minopoli, agronomo e agricoltore, che oggi non è più in vita per assistere ai frutti di 30 anni di lotta. Una campana gasometrica, un residuo di orto arborato flegreo, uno spicchio di area verde nascosto tra i palazzoni del Vomero. Una storia iniziata alla fine degli anni ’80 e conclusasi con l’apertura dell’area al pubblico.

Lo scenario

Proprio la necessità di una zona di sicurezza intorno alla stazione gasometrica aveva preservato l’area dalla speculazione edilizia. Poi, negli anni ’90, la dismissione della Napoletanagas rischiava di cancellare questo prezioso residuo e di trasformarlo in un parcheggio. La mobilitazione di cittadini e associazioni, guidati dal Wwf e dal Comitato San Martino, riuscì a salvaguardare l’area fino al suo inserimento come parco agricolo nel piano regolatore e all’avvio delle procedure di esproprio dei terreni da parte del Comune di Napoli.
Tante persone comuni, tanti professionisti sono stati coinvolti nella battaglia che ha portato l’associazione, nel febbraio del 1999, a presentare, con gli assessori al ramo e con la partecipazione del presidente del Wwf Italia, Fulco Pratesi, in sala giunta del Comune di Napoli, lo studio preliminare per la “Riqualificazione Ambientale e Valorizzazione del Parco Agricolo Area ex Gasometro Vomero”.

Il lieto fine

Oggi c’è la soddisfazione che quella battaglia ha raggiunto il suo scopo: nel complesso la configurazione dell’impianto rispetta il progetto iniziale, concepito e disegnato nell’ottica di offrire alla cittadinanza la possibilità di vivere, in pieno centro urbano, un’esperienza di area agricola. Certo, bisogna lavorare ancora perché non si tratta di una qualsiasi area verde, la cui manutenzione si presenta già così difficile.
Una missione volta alla tutela e alla valorizzazione degli spazi cittadini che ebbe in Minopoli, appassionato ambientalista, agronomo, “contadino urbano”, il primo ideatore e sostenitore. Per questo oggi il parco è intitolato a lui.

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