Siria, Erdogan: Dopo Afrin offensiva anche a Kobane

Turkey's President Recep Tayyip Erdogan (R) is seen during a coffee-break ahead of an economic forum in the Algerian capital Algiers on February 27, 2018. / AFP PHOTO / RYAD KRAMDI

Istanbul (Turchia), 10 mar. (LaPresse/AFP) – L’operazione attualmente condotta dalla Turchia contro la milizia curdo-siriana Ypg ad Afrin, in Siria, sarà estesa ad altre città chiave controllate dai curdi, verso la frontiera con l’Iraq, e in particolare alla città-simbolo di Kobane.

Lo ha annunciato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Una volta che Afrin sarà “ripulita dai terroristi, ripuliremo anche Manbij, Aïn al-Arab (il nome arabo di Kobane ndr.), Tal Abyad, Ras al-Aïn et Qamichli”, ha dichiarato Erdogan in un discorso trasmesso in tv e pronunciato a Mersin, nel sud della Turchia. Kobane ha un significato simbolico dal momento che questa città è stata al cuore di intensi combattimenti fra l’Isis e i curdi dell’Ypg, che erano riusciti a riprenderne il controllo dai jihadisti a gennaio del 2015, al termine di quattro mesi di scontri. Quanto a Qamichli, è in gran parte sotto il controllo delle autorità curde locali, ma le forze del regime di Damasco vi hanno una presenza limitata.

Il 20 gennaio scorso Ankara ha lanciato l’operazione ‘Ramo d’ulivo’ nella regione di Afrin, nel nord della Siria, contro la milizia curdo-siriana Ypg, che controlla l’area, è considerata dalla Turchia un gruppo terroristico ed è alleata dagli Stati Uniti nella lotta contro l’Isis. Nonostante la dura resistenza ad Afrin, che ha determinato la morte di 42 soldati turchi, l’esercito della Turchia e i suoi alleati siriani sembrano avere riguadagnato una nuova spinta nelle ultime settimane. Le autorità turche non cessano di rivendicare la loro volontà di proseguire questa operazione spostandosi sempre più a est, ed Erdogan ieri aveva affermato che le forze turche sarebbero andate “fino alla frontiera con l’Iraq”. Il presidente turco nomina anche regolarmente Manbij, dove però sono dispiegati soldati americani, il che ha alimentato tensioni nei rapporti fra Turchia e Usa, già difficili per via del sostegno americano all’Ypg.

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome