Addio all’ industriale Pietro Marzotto: rese l’azienda una multinazionale

© ROBERTO MONALDO/LAPRESSE ECONOMIA NELLA FOTO PIETRO MARZOTTO (INDUSTRIALE)

Di Laura Carcano

Milano, 26 apr. (LaPresse) – Addio all’imprenditore Pietro Marzotto. Si è spento all’età di 80 anni all’ospedale di Portogruaro (Ve), dove era stato ricoverato per complicazioni cardiache. Figlio del conte Gaetano Marzotto, ultimo di sette fratelli, aveva guidato il gruppo tessile di Valdagno (Vicenza) per molti anni e aveva ricoperto anche l’incarico di vicepresidente di Confindustria. Figlio di Gaetano iunior e di Margherita Lampertico, fece il suo ingresso nell’ azienda di famiglia nel 1968 facendone una multinazionale. Fu amministratore delegato dal 1972, e poi presidente esecutivo, uscì nel 2004 dal capitale dell’azienda di famiglia per divergenze sulle strategie societarie.

La sua capacità imprenditoriale fece sì che la Marzotto riuscisse a superare le difficoltà riesplose nel settore tessile durante gli anni’70. L’azienda puntò sulla diversificazione produttiva, sia dall’interno con un incremento delle attività legate all’abbigliamento nei suoi diversi segmenti, sia dall’esterno tramite una politica di acquisizioni. Furono espanse anche le attività internazionali che diedero all’impresa una dimensione multinazionale.

Lo sviluppo aziendale per linee esterne iniziò nel 1985 con l’acquisizione della Finbassetti, una holding finanziaria che controllava, tra l’altro, la Bassetti, attiva nella biancheria per la casa, e il Linificio e canapificio nazionale, leader europeo nella produzione di filati di lino. La Marzotto cedette subito la Bassetti e altre attività minori, mentre puntò sul Linificio come fattore di diversificazione strategica della sua produzione. Nel 1987 fu poi rilevata dall’Ente nazionale idrocarburi (ENI) la Lanerossi (l’ex Lanificio Rossi).Ne seguì una ristrutturazione e semplificazione societaria, che si concluse con l’incorporazione della Lanerossi, di cui sopravvisse il solo marchio di fabbrica. Poi nel 1989 l’acquisizione del gruppo francese Le Blan, che rafforzò la presenza della Marzotto nel settore del lino. Nel 1991 la strategia internazionale dell’azienda valdagnese si compì con l’acquisizione del controllo della tedesca Hugo Boss, leader mondiale nei capispalla maschili. Seguirono acquisizioni minori, come, più di recente, l’assorbimento (2002) di una delle più importanti case di moda del made in Italy, la Valentino.

Cordoglio dal governatore Luca Zaia per la scomparsa di Pietro Marzotto: “Se ne va un veneto autentico. Salutiamo un uomo dal carattere forte e un imprenditore che per decenni è stato interprete di una realtà produttiva ed economica che ha fatto storia nel Veneto e in Italia”.

“Pietro Marzotto, un imprenditore vero e un innovatore – è il ricordo di Achille Variati, sindaco e presidente della Provincia di Vicenza –. Negli anni della crisi del tessile, che aveva messo in difficoltà il gruppo, ne risollevò le sorti”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome