Gay, i maltrattamenti cominciano in famiglia

In un anno 20mila chiamate al numero verde contro l’omofobia

Roma (Renato Casella) – Troppe volte la famiglia non è un approdo sicuro per i giovani gay. Storie allucinanti emergono dalle denunce al numero verde contro l’omotransfobia Gay help line.it (800 713 713) fra le oltre 20mila ricevute in un anno. Giuseppe, napoletano, è  stato preso a pugni dal fratello e ustionato dal padre che gli ha gettato addosso della benzina. E ci sono ancora giovani sottoposti a esorcismi quando rendono nota la loro omosessualità: Marco è stato legato ad una sedia e costretto a recitare versetti contro Satana e sodomia.

Su 20mila contatti, 3200 riguardano minori

Oltre 20.000 contatti da tutta Italia, tramite telefono, chat (Speakly.org), email, che salgono addirittura a 240.000 dal 2006, anno di nascita del servizio. Numeri e statistiche elaborate in collaborazione con gli studenti del Miur. Di quei 20.000 contatti dell’ultimo anno, 3200 appartengono a minori. Il 57% si è presentato come gay o lesbica, il 5% bisessuale, il 6% eterosessuale, mentre il 32% non ha dichiarato il proprio orientamento. Il 16% di chi ha contattato Gay Help Line nel corso dell’ultimo anno ha meno di 18 anni, mentre il 17% si assesta tra i 18 e i 24 anni. La fascia più alta è quella 35-45, pari al 22% del totale. Il 72% delle denunce ha riguardato omofobia e discriminazione (incremento 2%), il 17% ricatto e minacce (incremento 4%), l’11% violenza e abusi fisici, con il 41% delle chiamate in arrivo dal Centro Italia, rispetto al 35% del Nord e il 24% del Sud.

Cirinnà: pari dignità non garantita dalle leggi

“La condizione di pari dignità e di tutela dalle discriminazioni, fissata nella Dichiarazione universale dei diritti umani adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 e sancita nella nostra Costituzione all’articolo 3, oggi non è tutelata in Italia nel caso dei cittadini e delle cittadine lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali (Lgbti) né dal punto di vista sociale, sia sul piano normativo dove ad oggi manca un’adeguata legislazione”, ha detto la senatrice del Pd Monica Cirinnà intervenendo alla presentazione del ddl del Pd.

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