Roma, usura ed estorsioni a Tor Vergata: sei arresti

Applicavano tassi variabili tra il 15 ed il 20%

Foto LaPresse/Marco cantile

Roma (LaPresse) – All’alba di oggi a Tor Vergata, i carabinieri della Compagnia di Frascati hanno dato esecuzione a un’ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale procura della Repubblica. Essa dispone la custodia cautelare in carcere per sei persone. Sono ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di usura, estorsione, esercizio abusivo di attività finanziaria e spaccio di sostanze stupefacenti.

Secondo gli inquirenti, gli arrestati, senza le dovute prescrizioni di legge, hanno svolto attività in maniera organizzata e continuata di concessione di finanziamenti nei confronti di almeno quattro persone, tra cui due commercianti. Ed hanno applicato, in più operazioni di finanziamento, tassi di gran lunga superiori ai tassi soglia determinati dagli appositi decreti ministeriali in materia. Utilizzando anche metodi estorsivi per farsi consegnare il denaro prestato.

Prestiti con tassi variabili dal 15 al 20% mensili

Le indagini hanno consentito di accertare come due fratelli, entrambi arrestati, residenti nella zona di Tor Vergata, a partire dal 2012 avevano elargito dei prestiti usurari. Nei confronti di un commerciante al quale erano stati applicati tassi variabili dal 15 al 20 per cento mensili.

L’attività investigativa, condotta con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, ha fatto emergere lo stato di ansia e soggezione della persona offesa. Questa preoccupata delle possibili conseguenze dei mancati pagamenti, continuava a corrispondere notevoli importi. Ben oltre il capitale finanziato, in realtà moltiplicato. Nello specifico, il commerciante è stato vittima non solo di minacce verbali. Ma di una vera e propria aggressione. Nel corso di ciò gli è stata sottratta anche la propria autovettura con lo scopo di convincerlo a corrispondere quanto richiesto dagli usurai.

Una secondo commerciante è stato oggetto di diverse minacce. E di un vero e proprio raid, organizzato all’interno della sua attività commerciale. Nel corso del raid due degli arrestati, al fine di convincerlo a consegnare quanto dovuto, si impossessavano di parte della merce che aveva esposta, asportandola senza corrispondere il dovuto prezzo.

Minacce con mazze da golf e siringhe di AIDS

Il metodo delle minacce è stato anche utilizzato dagli arrestati nei confronti di un operaio il quale, dopo aver ricevuto il prestito, non era riuscito a restituire quanto pattuito.

L’uomo è stato picchiato da uno degli indagati con una mazza da golf. E più volte minacciato di essere infilzato con una siringa infetta di AIDS se non avesse ottemperato a corrispondere quanto dovuto.

Nel corso delle indagini sono state riscontrate anche delle cessioni di sostanza stupefacente. Da parte di un soggetto che operava per conto di uno degli usurai arrestati. In particolare, sono state cristallizzate diverse cessioni di cocaina. Nei confronti di altrettanti acquirenti alle quali ha preso parte anche un sottufficiale della Guardia di Finanza in servizio, all’epoca dei fatti, presso il Comando Generale del Corpo e raggiunto anch’egli dall’odierno provvedimento restrittivo.

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