Scuola, Bussetti: “Buona scuola? Non va stravolta. Bisogna affrontare il tema precari”

Il ministro dell'Istruzione affronta alcuni temi delicati sui quali si concentrerà il suo mandato

Foto Lapresse - Matteo Corner

ROMA (LaPresse) – Bussetti affronta il delicato tema scuola. “Non c’è l’intenzione di stravolgere la riforma della Buona scuola, ma reputo che i nodi di questi anni vadano sciolti completamente”. Così il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti in audizione in settima commissione congiunta Camera-Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero.

Le correzioni da apportare alla riforma della Buona scuola

Il ministro ha infatti chiarito di non voler stravolgere la precedente riforma. “Nella Buona scuola c’è un pacchetto di ore scuola-lavoro. Quello che doveva essere interpretato come un buono strumento di integrazione con il mondo del lavoro, è stato percepito come obbligatorio. I termini scuola e lavoro non vanno interpretati come antitetici. L’alternanza scuola-lavoro non è un esperimento che dev’essere archiviato, ma va corretto per liberare le potenzialità di uno strumento in cui, ripeto, credo molto”, ha poi specificato.

Ancora il ministro: “Non ho timore della fuga dei cervelli: la ricerca è internazionale. E’ fisiologico che un nostro studente voglia approfondire i suoi studi all’estero. Il problema non è la partenza ma il mancato ritorno”Da uomo dello Stato ritengo che le sentenze vadano rispettate senza eccezioni, è però vero che l’eccessiva precarizzazione dei nostri insegnanti e le conseguenze sulla qualità dell’insegnamento ai nostri ragazzi rappresentano temi delicati che vanno affrontati”.

Bussetti lavora per una scuola realmente inclusiva

“La scuola dev’essere inclusiva e permettere a ogni studente di arricchirsi. I diritti delle persone disabili devono essere totalmente garantiti per questo intendo dare totale attuazione al decreto 66 del 2017 sulle norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”.

Il ministro Bussetti è anche intervenuto in merito a “diplomati magistrali e precariato nella scuola dell’infanzia e primaria”. “Con riferimento ai diplomati magistrali – ha poi concluso – ho chiesto di individuare una soluzione legislativa. Con lo scopo di assicurare avvio anno scolastico e continuità didattica. I nostri ragazzi devono essere innanzitutto salvaguardati”.

 

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