Massa Carrara, Cgil: “La morte dell’operaio è indice del nostro fallimento”

L'organizzazione sindacale torna a riflettere sulla tragica vicenda avvenuta sul posto di lavoro

Foto LaPresse/Stefano Cavicchi

MASSA CARRARA (LaPresse) – La Cigl di Massa Carrara torna ad affrontare la tragica vicenda che è costata la vita di un operaio. “A distanza di due mesi un altro infortunio mortale sul lavoro si è portato via un lavoratore della provincia. Dalle prime notizie sembra che il giovane stesse lavorando intorno a un blocco di marmo in un deposito vicino al porto. Che improvvisamente lo ha colpito mentre lo stava movimentando. Al momento risulta che avesse un contratto di lavoro attivato il 6 luglio e della durata di soli 5 giorni. Un ragazzo di 37 anni ha perso la vita per un contratto di lavoro di soli 5 giorni!”. Lo afferma, in una nota, la segreteria della Cgil di Massa Carrara.

La Cigl di Massa Carrara: “E’ un fallimento di tutta la comunità”

“Appresa la notizia – prosegue la nota -, nelle cave è scattata la solidarietà di tutti i cavatori che hanno immediatamente abbandonato il lavoro. E così hanno fatto tanti lavoratori del piano del settore lapideo. La tragedia di oggi è indice di fallimento di tutta la nostra comunità. Nonostante la task-force messa in campo dalla Regione Toscana continua la strage, perché di vera e propria strage si parla, di lavoratori”.

Le contromisure necessarie

“La nostra posizione – spiega la segreteria della Cgil di Massa Carrara – è sempre la stessa. Le imprese che non rispettano le leggi e le regole in materia di salute e sicurezza sul lavoro devono essere chiuse! Inoltre tutti gli attori coinvolti devono riflettere sull’opportunità di consorziare le piccole imprese. In maniera tale da avere più garanzie e tutele per lavoratori e lavoratrici. La Cgil di Massa Carrara, oltre ad esprimere cordoglio ai familiari del ragazzo, lancia ancora una volta un appello – conclude – affinché tutti i soggetti istituzionali coinvolti si impegnino fermamente per fermare questa strage”.

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