Polmonite, trovato il batterio della legionella

E’ nelle torri di raffreddamento delle aziende e non nell'acqua da bere. Lo ha spiegato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera chiarendo la causa della polmonite contratta nel bresciano

BRESCIA – Finalmente trovato il colpevole. Dopo giorni di ricerca è stato individuato il virus della legionella che ha provocato l’epidemia di polmonite nella bassa bresciana orientale.

Il batterio è stato rinvenuto nelle torri di raffreddamento delle aziende e non negli acquedotto come si era temuto all’inizio.

I campionamenti

I risultati dei campionamenti effettuati da ATS Brescia ci permettono di stabilire definitivamente che la causa non si trova nell’acqua degli acquedotti, bensì nelle torri di raffreddamento delle aziende, ha spiegato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.

I dati

La polmonite è stata contratta da 405 residenti: 269 sono maschi, pari al 66,4% del totale, l’età media è di 64,6 anni (68,9 per le donne e 62,4 per i maschi) mentre 42 sono le persone con positività alla legionella, di cui 31 maschi. L’età media delle persone è di 61,3 anni (67,4 le donne e 59,1 gli uomini).

In Lombardia ogni anno si rileva un determinato numero di casi di legionella, che colpiscono principalmente persone con quadri clinici complessi o esposte a fattori di rischio. Stando ai dati diffusi dall’assessorato, i casi di legionella sono stati 625 nel 2018, 633 nel 2017, 474 nel 2016, 491 nel 2015. Mentre i decessi sono stati 52 nel 2018, 60 nel 2017, 44 nel 2016, 50 nel 2015.

Le rassicurazioni

“Tranquillizzo tutti cittadini sul fatto che possono continuare a bere e utilizzare in tutta tranquillità l’acqua della rete idrica”, ha chiarito l’assessore regionale dopo un incontro con i vertici bresciani di Ats.

Le torri ‘positive’

A distanza di due settimane dai primi casi, ora i dati sono chiari. Su 14 torri di raffreddamento presenti tra Montichiari, Carpenedolo e Calvisano, 9 sono risultate positive al batterio della legionella. Mentre i campionamenti effettuati nel fiume Chiese hanno rilevato 6 positività su 12 casi analizzati. Da qui l’obbligo, verso i sindaci dei paesi interessati, di emettere ordinanze urgenti per sanificare le torri di raffreddamento risultare positive in fase di campionamento.

L’attesa dell’esame autoptico

Nel frattempo la Procura di Brescia, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per epidemia colposa, è in attesa dei risultati dell’autopsia disposta la scorsa settimana su due pazienti per i quali si sospetta la morte per legionella. Un 69enne morto all’ospedale di Gavardo, nel Bresciano, e un anziano deceduto alla clinica Poliambulanza in città a Brescia.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome