Savona, Draghi abbatta lo spread ripristinando stabilità finanziaria

in foto il ministro per gli affari europei Paolo Savona

Roma – “Se” ci sfugge lo spread “dovremo cambiare la manovra“. Un’ipotesi che esiste ma che, allo stesso tempo, Paolo Savona è convinto non si realizzerà. Nel salotto di ‘Porta a Porta’ il ministro per gli Affari Europei affronta il tema Def con il suo usuale realismo ma anche con ottimismo.

La convinzione dell’economista è infatti quella che lo spread non arriverà mai a toccare quota 400 perché rispetto alla politica “vincerà il mercato” che “non vuole la crisi” in quanto “non ne avrebbe interesse“.

 “Mercato più cauto della politica ed anche dei titoli dei giornali

Con tutte le critiche che si sono riversate – argomenta Savonail mercato avrebbe potuto reagire e gli speculatori ne avrebbero approfittato“. Ma tutto ciò non è successo. Per tenere comunque il famigerato spread sotto controllo il ministro, a suo modo, chiede una mano alla Bce ed a Mario Draghi. “Tra i compiti della Banca centrale europea – ricorda – c’è anche quello della stabilità finanaziaria” pertanto “Draghi dovrebbe abbattere lo spread intervenendo in acquisto”. Per Savona infatti se lo spread sale è anche causa del fatto che “qualcuno non svolge il suo compito”, un qualcuno che ha il suo quartier generale a Francoforte.

“Due visioni diverse

Il ministro difende poi a spada tratta la manovra che il governo Conte ha in programma di attuare. “Ho definito questo documento cauto, moderato e corretto“, argomenta. “Corretto perché serve un impulso di spesa, moderato perché avremmo bisogno di ben altro del 2.4% e cauto perché verrà fatta una verifica ogni trimestre per vedere l’andamento“. E se Fmi e Bankitalia “pongono la stabilità finanziaria come presupposto dello sviluppo“, l’assunto dal quale parte l’ottimista è opposto ovvero che “senza sviluppo non ci possa essere stabilità finanziaria”. “Sono due visioni diverse“.

Idee agli antipodi che inevitabilmente si scontreranno alle prossime elezioni europee. Ma guai a parlare di sovranismo che Savona bolla come una mera “definizione di comodo per evitare di dare risposte alla gente che è insoddisfatta”.

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