Manovra, Tria: “Il governo conferma le previsioni Def”

Il ministro dell'Economia parla alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato

In foto Giovanni Tria

ROMA – Tria ha parlato alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato dopo la mancata approvazione della Nota di aggiornamento al Def da parte dell’Upb.

L’intervento

“Non dobbiamo lasciare che la volatilità di breve termine dei mercati offuschi la nostra capacità di formulare valutazioni e previsioni equilibrati. I rischi politici ed economici internazionali sono sempre esistiti. Ed è anche per questo motivo che nei documenti di programmazione si formulano previsioni prudenziali e non ottimistiche. Ma non possiamo, né non dobbiamo, basare il quadro programmatico su scenari di rischio a ribasso altrimenti stravolgiamo il significato di tale previsione”.

Le cifre

“Le coperture della manovra 2019 – ha affermato il ministro – ammontano a 15 miliardi di euro, di cui 6,9 miliardi di tagli e 8,1 miliardi di aumenti di entrate. Nell’anno successivo le coperture sono di 7,8 miliardi con un importo analogo di tagli e aumenti di entrate pari a 3,9 miliardi, nel 2021 4,7 i miliardi dovuti ai tagli e 5,2 miliardi alle maggiori entrate”.

La bocciatura

Mentre Bankitalia manifesta tutto il proprio scetticismo sulla manovra, l’Ufficio parlamentare del Bilancio arriva a bocciare il quadro programmatico dell’Esecutivo: la paura di non riuscire a tenere sotto controllo la finanza pubblica si fa più concreta. Ma nonostante ciò Matteo Salvini e Luigi Di Maio assicurano di voler tirare dritto: “andiamo avanti, la manovra non cambia perché altrimenti tradiremmo gli italiani”

Lo stop

Uno stop che non è vincolante ma che porterà portare il ministro Tria, in partenza per il Fmi a Bali, di nuovo davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato nella mattinata di domani. A lui poi la scelta: correggere le stime o confermarle, assumendosi la responsabilità di inviare in Europa un documento privo dell’approvazione dell’autorità italiana dei conti pubblici.

Linea spread a 400 punti base

La linea Maginot dello spread viene fissata a quota 400 e in quel caso “il governo farà quello che deve fare, come ha fatto Draghi. Pronti dunque – dice il ministro degli Affari Europei Paolo Savona – a cambiare la manovra se necessario anche grazie, come chiosa Matteo Salvini, all’aiuto dei cittadini.

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