Pil, Bellanova accusa: “Di Maio? Indecente scaricabarile, il Governo licenzia”

L'attacco della ex senatrice ed ex viceministro all'Economia

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse In foto Teresa Bellanova

Roma (LaPresse) – “Non intendo più perdere tempo a commentare la produzione industriale delle sciocchezze di Di Maio e il suo perenne e indecente scaricabarile. La perdita di 40mila posti di lavoro, e siamo solo all’inizio, esito del suo Decreto è il migliore commento alla sua arroganza e alla sua insipienza. Che finora ci hanno regalato solo licenziamenti e il peggior condono edilizio di questo Paese”. Così a LaPresse la senatrice ed ex viceministro all’Economia Teresa Bellanova, interpellata sulle dichiarazioni di Di Maio e Salvini sul calo del Pil. I due vicepremier hanno attribuito la responsabilità della diminuzione del Pil ai governi Renzi e Gentiloni.

L’attacco della ex senatrice ed ex viceministro all’Economia

“Una cosa però deve essere ben chiara: per la prima volta nel nostro Paese i lavoratori e le lavoratrici vengono licenziate non dalle imprese ma per decisione del Governo – sottolinea la senatrice -. E’ così che Salvini e Di Maio pensano di fare crescere l’Italia? Di Maio può dire quello che vuole e arringare come meglio crede sui social. Di fatto, nelle bozze di Manovra fin qui circolate io non vedo nessun impianto teso a favorire la crescita e il lavoro vero, non vedo una strategia per il Mezzogiorno, non vedo investimenti. E non capisco né cosa né come sarà il reddito di cittadinanza, dal momento che lo scriveranno successivamente con un Decreto ad hoc”.

“Una cosa però deve essere ben chiara: per la prima volta nel nostro Paese i lavoratori e le lavoratrici vengono licenziate non dalle imprese ma per decisione del Governo – sottolinea la senatrice -. E’ così che Salvini e Di Maio pensano di fare crescere l’Italia? Di Maio può dire quello che vuole e arringare come meglio crede sui social. Di fatto, nelle bozze di Manovra fin qui circolate io non vedo nessun impianto teso a favorire la crescita e il lavoro vero, non vedo una strategia per il Mezzogiorno, non vedo investimenti. E non capisco né cosa né come sarà il reddito di cittadinanza, dal momento che lo scriveranno successivamente con un Decreto ad hoc”.

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