Pistoia, sfruttavano braccianti stranieri: arresti e perquisizioni

Avevano architettato una strategia per eludere le problematiche

Foto Stefano Cavicchi/LaPresse

Pistoia (LaPresse) – Sfruttavano braccianti stranieri nei vigneti e negli uliveti nelle province di Pistoia, Prato, Firenze, Siena, Lucca, Arezzo e Pisa. La polizia di Pistoia ha arrestato tre cittadini stranieri per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ed ha sequestrato quattro furgoni con cui trasportavano la manodopera sui luoghi di lavoro. Nel corso dell’operazione sono stati perquisiti due studi commerciali di Pistoia in uso a un consulente del lavoro, denunciato in stato di libertà. Il professionista si occupava della gestione delle fatturazioni e della registrazione di alcune posizioni lavorative nella banca dati dell’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro. Inoltre, attraverso una procedura fraudolenta riusciva ad ottenere il rilascio del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) malgrado l’omissione di denunce contributive all’Inps.

Avevano architettato una strategia per eludere le problematiche burocratiche

Sono state denunciate poi in stato di libertà per lo stesso reato altre tre persone, due cittadini stranieri e un italiano che partecipavano all’attività illecita. I braccianti, in gran parte africani richiedenti asilo, risultavano impiegati in nero e privi di copertura assicurativa, senza maggiorazione alcuna per l’orario straordinario o per il lavoro svolto in giornata festiva. Viaggiavano inoltre, in condizioni di pericolo, rinchiusi con un telo in pvc per non attirare l´attenzione ed eventuali controlli da parte delle forze di polizia.

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