Chiamparino: “Se il Governo abbandona, per la Tav interverrà la Regione Piemonte”

In foto Sergio Chiamparino

Torino – Alla fine Sergio Chiamparino ha calato l’asso: la Regione Piemonte chiederà di acquisire la partnership nella società per la costruzione del Tav qualora il Governo volesse abbandonarla.

Tra i tentennamenti dell’esecutivo, i ‘no’ di un vicepremier (Luigi di Maio), i ‘vediamo’ di un altro vicepremier (Matteo Salvini) e i silenzi del premier stesso, il governatore piemontese ha deciso di intestarsi la lotta per la Torino-Lione sulla scia del consenso nato dalla manifestazione di sabato scorso.

In vista delle regionali di marzo, il presidente si gioca la rielezione

Se malauguratamente il Governo dovesse bloccare il Tav – ha spiegato Chiamparino – noi siamo pronti, oltre a chiedere al Consiglio regionale una legge per attuare in tempi rapidissimi un referendum popolare, a lavorare con le Regioni limitrofe per prenderne in carico la realizzazione, ovviamente discutendo la quota dei 10 milardi di fiscalità che ogni anno trasferiamo allo Stato“.

La possibilità, che dovrà essere discussa ovviamente con l’Esecutivo centrale, è nata alla luce dell’approvazione da parte del Consiglio regionale dell’ordine del giorno presentato da Forza Italia.

Il documento è collegato alla delibera sulla richiesta di autonomia differenziata da parte del Piemonte, approvata la scorsa settimana, e intende appoggiare il completamento della Torino-Lione nel contesto del più ampio progetto europeo.

Infatti, nel caso “il Governo nazionale intendesse interrompere la realizzazione dell’opera”, l’odg impegna l’Esecutivo regionale a chiedere che la Regione possa “acquisire la titolarità italiana dell’opera”.

D’altra parte, lo stesso Chiamparino non ha perso la speranza di essere ancora ascoltato dal governo, dopo aver scritto al ministro Danilo Toninelli per avere un incontro e nonostante “non mi sia stato risposto neppure ‘crepa’”, la rivelazione-denuncia.

“Le relazioni istituzionali devono essere rispettate, io pretendo di essere sentito dal governo sul Tav”, ha ricordato rispondendo da lontano alla sindaca Chiara Appendino che, invece, ha esaltato la volontà del premier e di Di Maio di incontrare prima associazioni di categoria e sindacati.

La stessa sindaca è tornata ancora una volta sull’importanza di avviare un dialogo senza contrapposizione di piazze (l’8 dicembre è prevista una manifestazione no Tav in risposta a quella di piazza Castello).

Nel frattempo, mercoledì 14 novembre l’Osservatorio sulla Torino-Lione presenterà pubblicamente i documenti inviati a Palazzo Chigi sulla sostenibilità dell’opera “in attesa dei risultati dell’analisi costi-benefici”.

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