Decreto sicurezza, la Camera conferma la fiducia al governo

Il vicepremier Salvini incassa soddisfatto il sì della Camera. Regole più severe per cittadinanza e asilo. Tempi più lunghi per gli stranieri nei Cpr

Salvini a San Lorenzo

ROMA – La Camera ha detto sì alla fiducia posta dal governo sul decreto sicurezza, provvedimento fortemente voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il documento, che introduce una serie di novità in tema di immigrazione e sicurezza, è passato con 336 voti a favore e 249 contrari. La votazione è stata palese e per appello nominale. Dopo il voto sulla fiducia alla Camera si è passati all’esame dei circa 140 ordini del giorno al testo, in gran parte presentati da Pd e Leu. Il voto finale al documento è atteso tra stasera e domani. Le novità riguardano principalmente il diritto di asilo, e la revoca della cittadinanza per reati legati al terrorismo. Enorme la soddisfazione dal vicepremier della Lega: “Il decreto porta tranquillità, ordine, regole e serenità nelle città italiane”, ha detto Salvini.

Asilo e cittadinanza

Il diritto di Asilo subisce un drastico intervento. Saranno molti di più i reati che ne comporteranno la negazione o revoca. Tra questi rapina, lesioni gravi, violenza sessuale, violenza a pubblico ufficiale, furto aggravato, traffico di droga. Nella precedente passaggio a Palazzo Madama si era aggiunto il reato di furto in abitazione, anche non aggravato. Si deciderà in commissione della revoca della protezione internazionale. L’esame partirà immediatamente per i richiedenti che hanno in corso un procedimento penale per un reato che, in caso di condanna definitiva, comporterebbe il diniego della protezione. L’esame scatta per chi ha già una condanna anche non definitiva. In caso di diniego il richiedente deve lasciare l’Italia. La cittadinanza italiana viene revocata ai condannati per reati di terrorismo. Si ampliano inoltre i termini (da 2 a 4 anni) per la concessione della cittadinanza, che avverrà solo se si conosce l’italiano.

Sprar e Cpr

Gli stranieri potranno essere trattenuti per più tempo nei Cpr. La durata massima di permanenza per il rimpatrio passa da 90 a 180 giorni. In mancanza di posti nei Cpr si introduce la possibilità di trattenere i migranti in attesa di espulsione in altre strutture. Si interviene in maniera incisiva anche sul sistema Sprar. Potranno accedervi solo i titolari di protezione internazionale e minori non accompagnati. Chi è già nel sistema vi rimarrà fino alla conclusione dei progetti.

 

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