Visco: “In Italia l’incertezza economica è legata ai dubbi sull’euro”

Il governatore della Banca d'Italia ha analizzato le condizioni economiche del nostro paese e la difficoltà di crescita

ROMA “L’incertezza sulla politica di bilancio, non si è dissipata. L’accordo con la Commissione è stato raggiunto per il 2019. Ma per il 2020-21 restano da definire numerosi aspetti e, specialmente, il futuro delle cosiddette clausole di salvaguardia, il cui importo è stato portato all’1,2% del prodotto nel 2020 e all’1,5 nel 2021. Se fossero disattivate senza prevedere misure complessive, il disavanzo si collocherebbe intorno al 3% del Pil in entrambi gli anni”. Così, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in un passaggio del suo intervento al 25esimo Congresso di Assiom Forex.

Le difficili condizioni dei mercati finanziari

E prosegue: “Le condizioni dei mercati finanziari rimangono tese. Rispetto al picco della scorsa primavera, infatti, i corsi azionari sono calati del 12% nell’area dell’euro e del 17 in Italia. Nello stesso periodo i rendimenti delle obbligazioni private sono aumentati rispettivamente di 40 e 100 punti base”.

Rallenta l’economia globale, Italia in flessione

“Dalla metà dello scorso anno poi l’economia globale sta rallentando. L’attività produttiva si è significativamente indebolita in tutta l’area dell’euro; in Italia ha registrato una flessione. Al deterioramento del quadro macroeconomico hanno contribuito vari fattori, in parte di natura temporanea; sono peggiorate le prospettive della domanda estera, le aspettative delle imprese e la dinamica degli investimenti”. Così, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in un passaggio del suo intervento al 25esimo Congresso di Assiom Forex.

L’analisi del governatore della Banca d’Italia

Sulla particolare situazione italiana, il governatore della Banca d’Italia ha poi aggiunto: “In Italia la domanda interna ha risentito del marcato aumento dell’incertezza, legato prima ai dubbi sulla posizione del Paese riguardo alla partecipazione alla moneta unica, poi al difficile percorso che ha portato alla definizione della legge di bilancio, segnato da contrasti con la Commissione europea risolti solo alla fine dell’anno. L’aumento dei premi per il rischio sui titoli di Stato che ne è derivato si è trasmesso quindi al costo della raccolta obbligazionaria del settore privato, in un contesto di flessione dei corsi azionari”.

Secondo Visco occorrono riforme adeguate

“Per poter fruire appieno dei benefici derivanti dalle condizioni espansive determinate dalla politica monetaria serve il contributo delle riforme volte a ridurre le debolezze strutturali della nostra economia, debolezze che accentuano le difficoltà congiunturali. Occorrono progressi decisi nella creazione di un ambiente più favorevole all’innovazione e all’attività d’impresa. Va incentivata la partecipazione al mercato del lavoro, innalzata la qualità del capitale umano, aumentata l’efficienza dei servizi pubblici”.

Italia, il tasso di crescita annuo è basso

“Dal 1999 – continua – il tasso di crescita annuo dell’economia italiana è risultato in media inferiore di un punto a quello dell’area dell’euro. E in assenza di risultati consistenti sul piano strutturale, quelli che a livello internazionale sono rallentamenti di natura congiunturale tendono da noi a trasformarsi in un ristagno o in un calo dell’attività produttiva”.

(LaPresse)

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