Tav, inviata alla Francia l’analisi costi-benefici dell’opera

Un passaggio concordato dai ministri dei Trasporti dei due Paesi, Danilo Toninelli e Elizabeth Borne

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Danilo Toninelli

ROMA– L’analisi costi-benefici sulla Tav è stata consegnata alla Francia. Il ministero dei Trasporti ha fornito oggi il documento a Christian Masset, ambasciatore transalpino in Italia. Un passaggio concordato dai ministri ai Trasporti dei due Paesi, Danilo Toninelli ed Elizabeth Borne, “punto di partenza di una interlocuzione tra i due esecutivi – fa sapere il ministero che proseguirà a breve con un incontro bilaterale”. Come già annunciato da Toninelli, analoga procedura verrà seguita con l’Unione Europea, prima ancora della validazione e della pubblicazione del dossier, che resta top secret. E’ stato l’ambasciatore Masset a recarsi al ministero, dove a riceverlo c’era il capo di gabinetto, Gino Scaccia.


Situazione in stand-by

Al momento “non sono state prese decisioni e non ci sono novità – precisa Francesco Ramella, membro della commissione che si è occupata dell’analisi – Sono a Roma, al ministero, e non in gita scolastica, a definire quello che dobbiamo raccontare a Bruxelles”, si limita ad aggiungere l’ingegnere, esperto di trasporti e docente dell’Università di Torino che ha lavorato al dossier con Marco Ponti.F


I primi rumors

Dopo la consegna dell’analisi costi e benefici sulla Torino-Lione all’ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, il documento già oggi sarà portato ai dirigenti che si occupano del dossier per conto della commissaria alle Infrastrutture, Violeta Bulc. Poi scenderanno in campo i ministri. Il dossier resta secretato ma ieri hanno iniziato a circolare, da fonti attendibili, indiscrezioni che stimano in sette miliardi di euro il saldo negativo tra il costo di realizzazione della nuova linea ferroviaria e i suoi benefici. Una cifra compatibile con quanto fatto trapelare nei giorni scorsi dal ministero delle Infrastrutture al culmine dello scontro politico tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e cioè che “dalla conclusione dello studio sta emergendo un saldo fortemente negativo a carico della prosecuzione dell’opera”.

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