Libia, 174 morti per la conquista del potere

Per l'Organizzazione mondiale della sanità i feriti sono 756. L'Onu lancia l'allarme sfollati: sono 18mila

Forces loyal to Libya's UN-backed unity government arrive in Tajura, a coastal suburb of the Libyan capital Tripoli, on April 6, 2019, from their base in Misrata. - Anti-government forces led by Libyan strongman Khalifa Haftar said Saturday they had been targeted by an air strike about 50 kilometres (30 miles) south of Tripoli. (Photo by Mahmud TURKIA / AFP)

MILANO – La guerra per la conquista del potere che si sta combattendo in queste ore in Libia ha già fatto 174 morti e 756 feriti. Il dato è stato comunicato dall’Organizzazione mondiale della Sanità, che ha schierato personale chirurgico in più in supporto agli ospedali. Per l’Onu invece gli sfollati  sarebbero 18mila.

Il premier Conte preoccupato per la ripresa del terrorismo

L’evolversi della situazione viene seguita con attenzione dai governi europei, e dunque dall’Italia.  “Siamo molto preoccupati per l’escalation della crisi libica. Abbiamo sempre lavorato e continueremo a lavorare perché venga scongiurata una crisi umanitaria, che potrebbe portare il rischio dell’arrivo di qualche foreign fighter sul nostro territorio europeo“, ha affermato il premier Giuseppe Conte, a margine di un evento nella Capitale.

Il ministro Salvini: stiamo lavorando per fermare i missili

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha sostenuto che il blitz di Haftar sia fallito: “In Libia speriamo che il peggio sia passato. Stiamo lavorando perché la situazione si normalizzi, facciamo pressioni affinché si fermino i missili, se tutti faranno la stessa cosa vediamo”.

In 800mila pronti a lasciare la Libia

Alta l’attenzione delle istituzioni anche per le conseguenze che la lotta per il potere potrebbe avere sull’immigrazione: in 800mila sarebbero pronti a lasciare la Libia.

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