ROMA – Pressioni costanti, giorno dopo giorno, quelle del ministro dell’Interno Matteo Salvini che, dopo la ‘vittoria’ delle elezioni europee, spinge per approvare la famigerata ‘flat tax’. Mentre la relazione di Banca d’Italia sembra, da un lato, quasi una condanna delle politiche anti-europeiste, razziste e nazionaliste dei partiti populisti, il leader del carroccio non demorde. Silenzio imbarazzato e imbarazzante dei Cinque Stelle che, mentre fino a ieri sostenevano che “la manovra non dovrà avvantaggiare i ricchi” oggi, con l’alleato di governo fresco di vittoria, approvano ‘da lontano’.
Visco sottolinea: “Le riforme siano sostenibili”, Salvini fa orecchie da mercante: “Confermano le mie parole”
Mentre da un lato il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ribadisce il favore alle politiche europee così come la sostenibilità delle riforme, il leader del carroccio da un senso tutto suo alle parole dell’economista. “Bene la relazione di Banca d’Italia. – ha commentato – Conferma la necessità di uno shock fiscale per far ripartire l’economia italiana”. “La Flat Tax è la prima riforma che governo e parlamento dovranno discutere” sono le parole del leader leghista. Ma mentre l’europa già si prepara a una nuova procedura per debito, a causa dei continui sforamenti, ancora non ci sono conferme sulle coperture alla manovra. Che probabilmente parte già in deficit.
Il silenzio imbarazzato dei Cinque Stelle. Conte prende tempo: “Il progetto non ancora a Palazzo Chigi”
I pentastellati sembrano pronti a piegarsi all’ultimatum della Lega. ‘Autorevoli fonti’ parlamentari, a detta del partito, confermano il favore alla manovra del Carroccio. Il premier Giuseppe Conte, però, prende tempo. “Il progetto ancora non è arrivato a Palazzo Chigi. – ha dichiarato – Prendiamo ancora questi giorni ma sicuramente lunedì sarà la prima buona occasione per fare il punto della situazione: voglio parlare agli italiani. Per quanto riguarda la linea di Visco posso confermare che questo governo fino all’ultimo perseguirà un disegno di crescita economica. Così come preannunciato nei documenti ufficiali, che sono il Def approvato in Parlamento”.