Von der Leye: “Monitorerò da vicino l’Italia”. E sui commissari non mette paletti: “Gli Stati liberi di proporli, io di chiedere altri nomi. Ma non do condizioni”

Unica direttiva è la parità di genere: vuole al tavolo ugual numero di donne e di uomini

German former Defence Minister and newly-appointed EU commission Ursula von der Leyen delivers a speech during her statement for her candidacy for President of the Commission at the European Parliament on July 16, 2019 in Strasbourg, eastern France. (Photo by FREDERICK FLORIN / AFP)

Nessun paletto, almeno per ora: gli Stati membri hanno diritto a proporre i loro commissari e il presidenti della Commissione “a chiedere altri nomi qualora se ne ravvisino delle buone ragioni”. E’ la linea tracciata da Von der Leyen, ma per iniziare bene, ha detto l’ex ministra tedesca, “è importante che non dia delle condizioni”. In realtà una c’è, riguarda il genere: “L’unica cosa essenziale – ha spiegato la politica – è che nel collegio ci siano anche donne quanto sono gli uomini”.

Dunque, se anche il governo penta-leghista dovesse resistere e proporre un esponente del Carroccio come commissario, il presidente non farebbe troppe storie. Più rigida invece sulla questione economica: “La Commissione che presiederò monitorerà molto da vicino la situazione in Italia con l’obiettivo di riuscire a investire per stimolare la crescita senza contravvenire alle regole esistenti. Cercherò sempre un approccio aperto e costruttivo con l’Italia”.

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