Crisi, Conte accusa Salvini: “Ha perseguito interessi personali e di partito”

Le dichiarazioni del premier in Senato

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Matteo Salvini, Giuseppe Conte

ROMA “Ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo innescata dalle dichiarazioni del ministro dell’Interno, leader di una delle due forze di maggioranza”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlando in aula al Senato.

La stoccata a Salvini

“Il ministro Salvini ha dimostrato di perseguire interessi personali e di partito”. Così il premier Giuseppe Conte nel corso delle sue comunicazioni sulla crisi di governo nell’aula del Senato. “Quando una forza politica si concentra su interessi di parte ed elettorali, non tradisce solo la vocazione più nobile, ma compromette l’interesse nazionale”. “Questa crisi viola un solenne impegno che il leader della Lega aveva sottoscritto. Il contratto di governo impegna a discutere con massima sollecitudine” in caso di divergenze.

I rischi dovuti alla crisi di governo

“I tempi di questa decisione espongono a gravi rischi il nostro Paese. Il rischio di trovarsi in esercizio provvisorio è altamente probabile. Il nuovo governo si troverebbe nelle difficoltà di contrastare gli aumenti dell’Iva”.

La mozione di sfiducia

“Contraddittorio appare il comportamento di una forza politica che dopo aver presentato al governo una mozione di sfiducia non ritiri i propri ministri”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlando in aula al Senato. “E’ difficile conciliare la presentazione di una mozione di sfiducia con la permanenza in carica dei propri ministri”, ha aggiunto.

Conte chiede chiarezza alla Lega

“Amici della Lega, avete tentato di accreditare maldestramente l’idea del governo di no. Pur di battere questa grancassa mediatica avete macchiato 14 mesi di intensa attività di governo. Avete offeso non solo il mio impegno personale ma anche la costante dedizione dei vostri ministri e sottosegretari che mi hanno affiancato con passione fino all’ultimo giorno”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlando in aula al Senato.

No ai dibattiti social

Quanto avvenuto nel governo “merita di essere chiarito in un pubblico dibattito che consenta trasparenza e assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti della crisi. Io ho garantito che questa sarebbe stata un’esperienza di governo all’insegna della trasparenza e del cambiamento e non posso permettere che questo passaggio possa consumarsi a mezzo di conciliaboli riservati, comunicazioni sui social o per strada”.

Lo spettro del voto anticipato

“Far votare i cittadini è l’essenza della democrazia, sollecitarli a votare ogni anno è irresponsabile. Quando si assumono incarichi rilevanti e si sottoscrive un contratto di governo, si assumono specifici doveri e responsabilità nei confronti dei cittadini e dello Stato che non è possibile abbandonare alla prima occasione utile”.

Non uomini con pieni poteri ma più senso delle istituzioni

“Caro ministro dell’Interno, caro Matteo, ti sei assunto una grave responsabilità di fronte al Paese. Hai chiesto pieni poteri e ancora di recente ti ho sentito invocare le piazze. Questa tua concezione mi preoccupa”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlando in aula al Senato. “Non abbiamo bisogno di persone di uomini con pieni poteri ma di persone con cultura istituzionale e senso di responsabilità”. “Se tu avessi mostrato sensibilità istituzionale l’intera azione di governo ne avrebbe giovato”, ha aggiunto.

No all’incoscienza religiosa

“Permettimi un’ultima osservazione, ammetto che non te l’ho mai riferita. Chi ha responsabilità di governo dovrebbe evitare di accostare durante i comizi gli slogan politici ai simboli religiosi”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlando in aula al Senato. “Sono episodi di incoscienza religiosa che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e oscurare il principio di laicità, tratto fondamentale dello stato moderno”.

Conte a Salvini: “Hai minato la compattezza del governo”

“In molteplici occasioni hai invaso le competenze dei tuoi colleghi creando sovrapposizioni e interferenze. Hai criticato pubblicamente l’operato di singoli ministri minando la compattezza del governo quando io ti avevi pregato di riferirmi privatamente qualsiasi osservazione”.

(LaPresse)

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