MILANO – “Stanotte sulla Mare Jonio il temporale ha terrorizzato i 31 naufraghi ancora a bordo. Lampi, tuoni e vento forte sono bastati per farli iniziare a tremare. Sono persone traumatizzate da un vissuto di violenze e torture di cui portano i segni addosso, e da una tragica traversata in mare in cui hanno perso tra le onde almeno sei compagni di viaggio. Per tutti si è tornati a chiedere un’evacuazione che è stata negata”. Lo scrive la Ong Mediterranea Saving Humans sulla situazione a bordo della Mare Jonio, da cui solo a 3 persone, una donna e due ragazzi, nel pomeriggio di ieri è stato concesso di sbarcare.
“Ma perché ciò accadesse – sottolinea la Ong – si erano dovuti ridurre a non riuscire a stare più in piedi”. “A bordo – continua Mediterranea – è sempre più dura, anche se si resiste insieme. Alcune delle persone soccorse hanno smesso di bere e di mangiare. Ieri si è dovuta imbarcare e rimanere a bordo una psichiatra per dare tutta l’assistenza possibile. L’equipaggio continua prendersi cura, ora dopo ora, di ognuna di loro, mentre è previsto un peggioramento importante delle condizioni meteomarine che metterà ulteriormente a repentaglio la sicurezza di tutti. Queste donne e questi uomini non devono essere il nuovo oggetto di liti politiche e propaganda, ma rappresentare il simbolo di un cambiamento culturale possibile, che restituisca l’anima a questo paese rimettendo al centro l’umanità e i diritti. A chi serve questo spettacolo della cattiveria? Devono sbarcare tutti in barella? Fateli scendere sulle loro gambe. E basta”.
“Intanto – sottolinea Mediterranea – abbiamo inviato una richiesta di revoca del divieto di ingresso in acque territoriali ai ministri che l’hanno firmato e siamo tornati a chiedere un porto sicuro di sbarco prima possibile, come è nostro diritto, e soprattutto diritto dei naufraghi, avere. Il decreto sicurezza Bis, illegittimo e incostituzionale, si basa sulla presunzione del pericolo di ingresso delle persone rispetto alla sicurezza dello Stato. Abbiamo allegato alla richiesta le loro storie. Rappresentano un insieme di sofferenze e diritti negati, sono davvero questi i nemici di cui avere paura?”.
(LaPresse)