Cnh Industrial si sdoppia: spin-off nel 2021 per attività stradali

Una prospettiva rispetto alla quale i sindacati per il momento mantengono giudizi sospesi ma non negativi

Foto LaPresse - Mauro Ujetto

NEW YORK – Da una parte le attività stradali, dall’altra quelle non stradali. In occasione del Capital Markets Day, Cnh Industrial ha annunciato per l’inizio del 2021 lo sdoppiamento in due gruppi indipendenti con struttura speculare a quella attuale. Una direzione “nuova ed eccitante”, nella definizione del ceo Hubertus Muhlhauser. Grazie alla quale “tutti i nostri eccellenti segmenti saranno maggiormente in grado di esprimere il loro completo potenziale” in termini di performance finanziaria, generazione di valore e impegno nella sostenibilità.

Cnh punta sulla sostenibilità

Aspetto, quest’ultimo, sul quale l’azienda intende puntare con decisione. Visto anche il concomitante annuncio di un investimento da 250 milioni di dollari nella startup statunitense Nikola, orientato alla produzione di veicoli commerciali pesanti a celle d’idrogeno ed elettrici. A completare il quadro, l’acquisizione di AgDna, società attiva nei sistemi informativi per la gestione delle aziende agricole. La cui piattaforma sarà commercializzata dall’ultimo trimestre del 2019, inizialmente in Nord America, attraverso le reti Case Ih e New Holland Agriculture.

La separazione delle attività

Tornando alla separazione delle attività, il gruppo ‘On-Highway’, per il quale è prevista una nuova quotazione dopo il via libera assembleare che verrà chiesto nel 2020, si presenta con fatturato pro-forma delle attività industriali di 13,1 miliardi di dollari e comprenderà i marchi Iveco, Iveco Bus ed Heuliez Bus, insieme alle attività motoristiche di Fpt Industrial. Del gruppo ‘Off-Highway’, con fatturato pro-forma delle attività industriali 2018 pari a 15,6 miliardi di dollari, faranno invece parte Case Ih, New Holland Agriculture, Steyr, Case Construction Equipment, New Holland Construction, i mezzi pesanti da cava Astra, i veicoli da difesa Iveco Defense Vehicles e quelli antincendio Magirus.

I sindacati attendono

Una prospettiva rispetto alla quale i sindacati per il momento mantengono giudizi sospesi ma non negativi. In attesa che si sviluppi il confronto già avviato con una call presieduta dal responsabile delle relazioni industriali, Vincenzo Retus. Dopo i forti rialzi dei giorni scorsi arrivati in scia ai rumors, la Borsa di Milano ha invece accolto la notizia con una fiammata verso l’alto. Seguita da un calo che ha condotto il titolo a una chiusura in flessione del 3,46% a 9,09 euro.

La distribuzione delle azioni

A ogni socio di Cnh Industrial verrà conferita una azione del nuovo gruppo per ogni titolo posseduto. Con Exor che resterà azionista di riferimento di entrambe le realtà. “In qualità di maggiore azionista singolo di Cnh Industrial, Exor assicura pieno sostegno a questo piano, che mira a liberare tutto il potenziale della società, nell’interesse dei suoi azionisti”. Lo ha commentato il presidente e ceo della holding, John Elkann. Parlando di un’operazione “totalmente in linea con il nostro approccio di lungo termine, che consiste nell’aiutare il management a costruire grandi società, con visione e determinazione, a beneficio di tutti i suoi stakeholders”.

Il piano strategico

Dal punto di vista finanziario – e prendendo come riferimento l’attuale perimetro – il nuovo piano strategico quinquennale 2020-2024, ‘Transform 2 Win’ prevede un aumento del fatturato. Con tasso di crescita annuo composto del 5% e un margine Ebit adjusted delle attività industriali all’8% entro il 2022 e al 10% entro il 2024. Il rendimento sul capitale investito delle attività industriali è previsto al 20%. Mentre il risultato diluito per azione adjusted dovrebbe salire da 0,86 a 2 dollari nell’arco di piano. Sul fronte investimenti, infine, allo sviluppo prodotto per tutti i segmenti saranno destinati complessivamente 13 miliardi di dollari.

(AWE/LaPresse/di Marco Valsecchi)

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