MILANO – Una banda di giovanissimi ladri e rapinatori era diventata l’incubo dei negozianti, in particolare i gioiellieri, a Palermo. La polizia ha sgominato l’organizzazione applicando le misure cautelari emesse dal gip di Palermo e dal gip presso il tribunale dei minorenni.
L’operazione ‘Gold night’
L’operazione, denominata ‘Gold Night’, ha portato all’arresto di due maggiorenni e tre minorenni, finiti in carcere, accusati di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di furti e rapine. Secondo un modus operandi collaudato e diretto dal capo della banda. Nei confronti di altri quattro giovani sono state emesse ordinanze di arresti domiciliari o obbligo di firma. Gli indagati sono accusati a vario titolo di furto, rapina, ricettazione e danneggiamento. Perché spesso per i loro colpi notturni sfondavano le vetrine dei negozi presi di mira.
La banda aveva molti complici
Per la realizzazione dei reati il gruppo criminale si avvaleva a rotazione della collaborazione di diversi complici, indagati a piede libero. E utilizzava spesso mezzi, come motorini, provento di furto, oltre a locali messi stabilmente a disposizione per il deposito della refurtiva, e utenze telefoniche dedicate principalmente alle comunicazioni tra loro durante la realizzazione dei reati.
Come agivano i rapinatori
A volte i malviventi comunicavano tra loro attraverso conferenze telefoniche. I colpi erano spesso preceduti da accurati sopralluoghi diurni dentro o in prossimità degli esercizi che servivano, per esempio, per studiare il tipo di serratura da scardinare. Nell’ambito dell’operazione, in due distinte circostanze grazie alle intercettazioni, si è riusciti a recuperare monili e preziosi rubati dal gruppo criminale, per l’ammontare complessivo di circa 35mila euro.
(LaPresse)
