Violazione di privacy su YouTube, Google paga 170 milioni di dollari

Arriva l'accordo con la Federal Trade Commission e il procuratore generale dello Stato di New York

WASHINGTON – Google ha acconsentito di pagare una multa di 170 milioni di dollari. Per chiudere la vicenda che la vede accusata di aver illegalmente raccolto e condiviso su YouTube dati su bimbi senza il consenso dei genitori. Lo hanno annunciato funzionari statunitensi.

I termini dell’accordo

L’accordo con la Federal Trade Commission e il procuratore generale dello Stato di New York è la somma maggiore in un caso che riguarda la legge sulla protezione della privacy online dei bambini.

Si tratta del ‘Children’s Online Privacy Protection Act’ (COPPA) del 1998. “YouTube ha propagandato la sua popolarità con i bambini ai potenziali clienti aziendali”, ha dichiarato Joe Simons, presidente della Ftc. “Tuttavia – ha aggiunto -, quando si è trattato di rispettare il COPPA, la società ha rifiutato di riconoscere che parti della sua piattaforma erano chiaramente indirizzate ai bambini. Non ci sono scuse per le violazioni della legge di YouTube”. L’accordo prevede inoltre che YouTube cambi il modo in cui gestisce i contenuti dei bambini.

Violata la privacy dei minori

“Tratteremo i dati di chiunque guardi i contenuti dei bambini su YouTube indipendentemente dall’età dell’utente”. Lo ha dichiarato il capo di YouTube Susan Wojcicki in una nota. “Ciò significa – ha aggiunto – che limiteremo la raccolta e l’utilizzo dei dati sui video realizzati per i bambini solo a ciò che è necessario per supportare il funzionamento del servizio”.

L’accordo è stato approvato con un voto 3-2 dei commissari Ftc, con i due democratici che chiedevano sanzioni più severe. L’accordo, ha affermato il commissario in quota ai democratici, Rohit Chopra, “ripete molti degli stessi errori dell’intesa imperfetta con Facebook. Nessuna responsabilità individuale, rimedi insufficienti per affrontare gli incentivi finanziari della società e un’ammenda che consente ancora alla società di trarre profitto dalla violazione della legge”.

(AWE/AFP)

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