Fusione Fca-Psa, nasce il quarto costruttore automobilistico del mondo. Conte: “Garantire i livelli di produzione e occupazione”

Un sodalizio alla pari, quello che sta per nascere tra i due marchi automobilistici, con un controllo al 50% tra gli azionisti del gruppo Psa e quelli di Fca. Una fusione che porterà a ricavi annuali a breve termine di circa 3,7 miliardi di euro

Foto LaPresse - Mourad Balti Touati

ROMA – “Garantire i livelli di produzione e occupazione”: è quanto il premier Giuseppe Conte dichiara in merito alla fusione dei due marchi automobilistici che avrà sede in Olanda. Il presidente sarà John Elkann e Carlos Tavares amministratore delegato. Nasce così il quarto costruttore automobilistico al mondo: Lça stima “di oltre 8,7 milioni di veicoli, con ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro e un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi di euro”.

La fusione

E’ tra i due grandi marchi automobilistici Fca e Psa e darà vita ad un colosso mondiale della mobilità sostenibile. Un sodalizio alla pari con un controllo al 50% tra gli azionisti del gruppo Psa e quelli di Fca. Una fusione che porterà a ricavi annuali a breve termine di circa 3,7 miliardi di euro- Lça stima “di oltre 8,7 milioni di veicoli, con ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro e un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi di euro”.
“La fusione proposta – spiega Mike Manley, ad di Fca, ai dipendenti – va oltre i numeri e le sinergie. Intendiamo unire due aziende con la stessa visione, lo stesso livello di apertura e fiducia l’uno nell’altro”. Il nuovo gruppo nascente si propone di dar vita ad importanti “sinergie annuali senza chiusure di stabilimenti”.

Le preoccupazioni di Conte e Re David

“E’ un’operazione di mercato, non posso giudicare l’accordo ma quello che preme al governo è che sia assicurato il livello di produzione e quello di occupazione in Italia e quindi la continuità aziendale”. E così si esprime Francesca Re David, segretario generale Fiom Cgil: “”C’è una fortissima preoccupazione per gli stabilimenti. In Italia c’è una capacità produttiva installata di 1,5 mln di auto, ma ne vengono prodotte meno della metà. I nostri stabilimenti sono pieni di cassintegrati, la fusione è molto rischiosa”

Le ripercussioni

Le Borse hanno già risposto alla fusione: il titolo di Fiat Chrysler è arrivato a segnato +9%, mentre Peugeot è precipitato fino a -11%. Per gli analisti il sodalizio Fca-Psa è un “deal positivo che oltre a migliorare il profilo di rischio permette di beneficiare delle rilevanti sinergie industriali altrimenti non ipotizzabili e ottenere un premio nella valutazione. L’operazione – proseguono – potrebbe avere un impatto positivo anche sui rating di FCA, attualmente Ba2 (Moodys) / BB+ (S&P) and BBB- (Fitch), per cui un upgrade di un notch da parte di S&P farebbe scattare l’inclusione dei bond FCA negli indici di credito Investment Grade. Già ieri S&P aveva definito positivamente le implicazioni del sul profilo di credito di FCA”.

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