ROMA – Le misure di contenimento adottate nel Lazio funzionano, ma non è il momento di mollare. A dirlo è il presidente di Regione Nicola Zingaretti che torna a parlare in videoconferenza dopo essere guarito dal Covid 19. Duemila posti letto in più negli alberghi e 450 in terapia intensiva, 500 kit di monitoraggio a casa entro la settimana e altri in arrivo, oltre a una sperimentazione più estesa con tamponi veloci. Questo è il pacchetto di misure disposto dalla Regione Lazio per far fronte agli ultimi giorni di quella che Zingaretti chiama “fase tre” dell’emergenza.
E’ un trend “in frenata da alcuni giorni” quello dei contagi, spiega l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato. Anche per questo “non bisogna abbassare la guardia”, dice il governatore che invita a “continuare con il distanziamento sociale”, visto anche il record di fermati registrato a Roma il 31 marzo.
“E’ una minoranza – precisa Zingaretti – ma una minoranza molto pericolosa”. Allerta anche per il sabotaggio del laboratorio analisi del San Camillo che non è potuto partire con la sua attività a causa di un atto vandalico avvenuto nella notte fra il 31 marzo e il primo aprile (sono stati distrutti i computer che servivano ai medici). Tentativo di attacco hacker, per fortuna sventato, anche allo Spallanzani la settimana scorsa.
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“Le decisioni riguardo alla riapertura delle attività produttive vanno prese in base alle indicazioni del comitato scientifico. Non è ammessa nessuna faciloneria”. E’ netto Zingaretti, che giudica “imperdonabile” qualsiasi dibattito politico “che non sia supportato dalla scienza”. E lancia una stoccata a chi in politica si attiene “a giorni alterni” alle indicazioni degli scienziati. Se si molla ora, è il ragionamento, “si rischia di vanificare gli sforzi fatti”. Questo non significa trascurare l’aspetto economico della crisi. “E’ ovvio – dice – che ci dobbiamo occupare della ripresa economica, ma non ci sarà ripresa se prima non tuteliamo la salute”.
In questa direzione va il pacchetto di misure per il lavoro e per le imprese a cui Zingaretti sta lavorando assieme al vicepresidente della Regione Leodori e che arriverà in corrispondenza del ‘decreto aprile’ del Governo. Intanto sono state fatte in questo periodo 1.104 assunzioni ripartite fra “403 medici, 397 infermieri e 304 altri professionisti” del settore ospedaliero. D’Amato assicura attenzione per le Rsa che, tuttavia, sottolinea non essere di competenza della Regione. E per quanto riguarda i 2mila posti letto Covid in più distribuiti nella rete alberghiera regionale, Zingaretti spiega che sono destinati a quanti devono fare la quarantena e non possono stare in isolamento a casa, ma anche “per iniziare a liberare gli ospedali da presenze che potrebbero non essere appropriate” al contesto ospedaliero, come nel caso dei contagiati asintomatici o di quanti stanno uscendo dalla malattia.
Il segretario-presidente è infine prudente sul suo stato di salute. “Se sono immunizzato? – replica pallidino -. La scienza lo conferma, ma come tutto quello che riguarda il coronavirus siamo in presenza di qualcosa di sconosciuto quindi è bene mantenere alcune precauzioni”. Proprio a cominciare dalla mascherina. (LaPresse)