Calcio, Gravina: “Fermarsi oggi sarebbe un disastro”

Foto Valerio Portelli/LaPresse in foto Gabriele Gravina

MILANO“L’eventuale stop alla ripartenza del campionato? E’ una responsabilità che lascio al governo. L’accoglierei con sollievo, potete immaginare il dramma che sto vivendo nelle ultime settimane, nel dovere reggere in maniera quasi isolata questa battaglia”. Lo ha dichiarato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, sulle ipotesi di ripresa del calcio. “Noi chiediamo di essere considerati come movimento di impatto socioecomico alla pari degli altri settori del nostro paese”, ha spiegato in collegamento con ‘Che tempo che fa’ su Raidue.

“Perché solo il calcio non deve fermarsi? Non capisco qual è la violazione etica, è un mondo che ha grande impatto sociale e anche sanitario, come è stato dimostrato da diversi studi”, ha proseguito. “Non entro nel merito delle scelte già fatte dagli altri presidenti di federazioni. Il calcio movimenta circa 5 miliardi di euro. Siamo preoccupati non nel fermarci oggi, il che sarebbe un disastro sotto tutti i punti di vista, siamo più preoccupati – ha sottolineato – perché se il calcio non riparte, ha un grande impatto negativo per il suo futuro”. (LaPresse)

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