Calcio, fumata grigia sulla ripresa. Spadafora: “Ora confronto con il ministro della Salute”

Foto Matteo Piras / LaPresse In foto Vincenzo Spadafora

MILANO – Ancora una fumata grigia sulla possibile ripresa del campionato di calcio di Serie A. Nulla di fatto, infatti, dopo la riunione in video conferenza tra il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, e tutte le componenti della FIGC in merito al Protocollo elaborato dalla Commissione medico scientifica della Federazione per il ritorno in campo per gli allenamenti delle squadre professionistiche. “Ho ascoltato con grande attenzione le diverse posizioni emerse e nei prossimi giorni, dopo un confronto con il Ministro della Salute e il Comitato tecnico scientifico, emaneremo le disposizioni aggiornate in merito alla possibilità e alle modalità per una ripartenza degli allenamenti”, ha dichiarato Spadafora al termine dell’incontro.

Alla riunione hanno partecipato per la Federazione Gabriele Gravina, Marco Brunelli, Cosimo Sibilia, Renzo Ulivieri; le tre leghe con Paolo Dal Pino, Mauro Balata e Francesco Ghirelli; l’Assocalciatori con Damiano Tommasi, l’Aia con Marcello Nicchi, i medici sportivi Maurizio Casasco, Paolo Zeppilli e Francesco Vaia. Il vertice, che è durato dalle 12 alle 14, ha permesso di approfondire gli aspetti legati alla possibile ripresa degli allenamenti nella massima sicurezza per atleti e tecnici delle società sportive.

Pertanto ora, in questo continuo ping pong fra istituzioni politiche e sportive, la palla passa al ministro della Salute e al Comitato tecnico scientifico che in linea di massima dovrebbero dare indicazioni più precise entro il 4 maggio, quando dovrebbe terminare il lockdown imposto dal Governo. Il tempo, però, inizia ad essere sempre meno per provare a programmare la chiusura della stagione. I club, fra l’altro, seppur compatti nel voler ripartire hanno avanzato una serie di richieste al Governo e alle istituzioni calcistiche per poterlo fare in tutta sicurezza.

Le società vogliono essere coinvolte maggiormente nelle decisioni e chiedono chiarimenti su aspetti come l’eventuale obbligo di quarantena di tutta la squadra in caso di giocatore contagiato (oggi è risultato ancora positivo Sportiello dell’Atalanta, ndr) e la possibilità paventata di giocare solo in alcune zone del paese. Senza dimenticare poi aspetti normativi non meno importanti, come la possibilità di prolungare i contratti e il discorso sulla questione stipendi.

La speranza è di ripartire entro fine giugno

Qualcosa di più in tal senso potrebbe emergere domani dopo il Comitato Esecutivo dell’UEFA, che si svolgerà ancora in videoconferenza. Martedì l’organo guidato dal presidente Aleksandar Ceferin ha “raccomandato” le Federazioni e completare i campionati e coppe, mentre oggi c’è stato un confronto anche con l’ECA (l’associazione dei club europei) presieduta da Andrea Agnelli. Se le condizioni lo permetteranno, la speranza è di ripartire entro fine giugno. L’obiettivo è completare i tornei nazionali entro il 31 luglio, in modo da fornire la lista delle qualificate alle prossime competizione europee entro il 3 agosto. Ma soprattutto consentire poi alla Uefa di completare l’attuale stagione di Champions League ed Europa League in piena estate con una formula ancora da stabilire. (LaPresse)

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