Ponticelli, insospettabili assoldati dai clan

NAPOLI – La pistola rinvenuta nel chioschetto ambulante per i gelati e il conseguente arresto di un 23enne incensurato ha fatto innalzare ancora di più – se possibile – il livello di allerta nel quartiere di Ponticelli. Le forze dell’ordine hanno blindato il quartiere dell’area orientale. La pistola ritrovata l’altro giorno è solo la punta dell’iceberg. La faida è ancora in corso. E’ vero che negli ultimi giorni non si sarebbero verificati eventi malavitosi ma probabilmente è soltanto perché le strade sono state pattugliate giorno e notte dalle forze dell’ordine, proprio per evitare ‘stese’ o l’utilizzo di altri ordigni come quelli che hanno ‘incendiato’ il quartiere.
Lo scontro tra il ‘cartello’ composto da De Luca BossaMinichiniCasella, a cui si sono aggiunti anche i D’Amico, e i De Martino ‘XX’ supportati dai De Micco non pare essersi ancora chiuso. E’ una questione di soldi (tutto è iniziato dalla decisione dei De Luca Bossa e dei Casella di non passare le ‘mesate’ ai De Martino) ma adesso anche di spazi. Sì, perché la fine della faida determinerà anche i territori di controllo dei vari gruppi in lotta. Per i De Martino, probabilmente, la guerra rappresenta una sorta di battaglia per la sopravvivenza, in considerazione del fatto che il boss Antonio De Martino ‘XX’ è attualmente detenuto.

Antonio De Martino ‘XX’, Michele Minichini ‘o tiger, Giuseppe De Luca Bossa e Giuseppe Righetto ‘o blob


Dal canto loro i vari esponenti di spicco del ‘cartello’, quali Giuseppe De Luca Bossa detto ’o sicc, Michele Minichini ’o tiger, Giuseppe Righetto ’o blob, i fratelli Eduardo, Vincenzo e Giuseppe Casella, vogliono far valere il proprio predominio sugli affari illeciti nel quartiere. La stessa decisione di non distribuire più le ‘mesate’ ai De Martino era un chiaro messaggio di scontro con la cosca degli ‘XX’.
In questo scenario a complicare le attività di indagine degli inquirenti che stanno cercando di individuare gli autori di episodi di rilievo in questa faida scoppiata poco meno di un anno fa c’è l’utilizzo, da parte dei clan, degli ‘insospettabili’. Incensurati assoldati dalle cosche in lotta a cui vengono affidate soprattutto le armi della faida – ma probabilmente anche droga e attrezzature – al fine di nasconderle dai controlli delle forze dell’ordine. Non è facile dover tenere d’occhio i pregiudicati e anche persone insospettabili. Proprio per questo motivo gli investigatori hanno deciso di intensificare ancora di più le attività di verifica ed accertamento nelle zone ‘calde’. Una precauzione per evitare nuovi raid ma che potrebbe non bastare per fermare la faida.

Si teme anche l’irruzione dei Mazzarella

La faida di Ponticelli tra il ‘cartello’ composto dai clan De Luca Bossa, Minichini, Casella e D’Amico e il gruppo dei De Martino ‘XX’ affiancato dai De Micco non riguarda solo il quartiere orientale. Troppi i legami esistenti tra i gruppi in lotta e clan di altri quartieri.
Il ‘cartello’, infatti, può contare sul supporto dei CuccaroAprea di Barra e dei RinaldiRealeFormicola di San Giovanni a Teduccio, tutti ‘federati’ con l’Alleanza di Secondigliano, il ‘cartello’ che riunisce i clan Contini del Vasto, Licciardi di Secondigliano e Mallardo di Giugliano. Legami stretti a tal punto che gli stessi ordigni esplosi a Ponticelli provenivano da San Giovanni a Teduccio. Senza dimenticare, poi, che i Minichini hanno un legame fortissimo con il boss Ciro Rinaldi, avendo rappresentato il ‘braccio armato’ della stessa cosca del clan di San Giovanni a Teduccio. Una situazione che pare vedere i De Martino-De Micco in evidente inferiorità – sia numerica sia di attrezzature – ma che, al tempo stesso, potrebbe favorire un nuovo scenario. Così come l’Alleanza di Secondigliano è attenta a ciò che sta avvenendo a Ponticelli, lo stesso vale per i Mazzarella. La cosca di Poggioreale, che ha ramificazioni nel centro storico e a San Giovanni a Teduccio, potrebbe sostenere l’azione dei De Martino-De Micco per contrastare i rivali dell’Alleanza di Secondigliano nonché dei Rinaldi, con cui esiste da tempo uno scontro armato al punto che questi due clan finirono per ‘supportare’ lo scontro tra i vicoli dei centro storico tra i Buonerba (alleati dei Mazzarella) e i Sibillo (legati ai Rinaldi). L’eventuale appoggio – economico e militare – dei Mazzarella potrebbe inasprire ancor di più lo scontro armato, proprio come avvenne nel centro storico pochi anni fa.

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