“Obiettivo 2030” per salvare il Pianeta

C’è chi ha ripulito spiaggia e fondali, come a Sorrento (nella foto), chi ha piantato semi per regalare nuovi alberi alla città, chi ha inaugurato servizi di bike sharing e chi ha ‘ripiegato’ sul vecchio, classico ‘convegno con esperti’. In modi diversi, ieri, un gran numero di Comuni, istituzioni e realtà associative ha trovato un modo per celebrare la Giornata Mondiale dell’Ambiente.
Tema centrale di quest’anno scelto dal World Environment Day è il “Ripristino degli Ecosistemi”. “L’obiettivo – spiega una nota del Ministero della Transizione ecologica – è comprendere come istituzioni, scienza, società e impresa possano agire e collaborare per prevenire, fermare e invertire i danni inflitti al pianeta; un radicale cambio di passo degli stili di vita che nel nostro Paese assume un valore particolare, alla luce delle ingenti risorse dedicate all’Ambiente all’interno del Pnrr. Con la Giornata del 5 giugno, infatti, parte ufficialmente il Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema, introdotto con la missione globale di far rivivere miliardi di ettari, dalle foreste ai terreni agricoli, dalla cima delle montagne alle profondità del mare”.
Un piano che in Italia si cercherà di attuare anche attraverso l’aumento di energia rinnovabile: 2,20 miliardi di euro del PNRR saranno infatti impiegati per costruire nuovi impianti per le comunità energetiche e l’auto-consumo. Si tratta dell’intervento denominato M2C2, misura 1.2, previsto all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destinato alle comunità energetiche e l’auto consumo.
“Se vogliamo fare tutte le cose che abbiamo promesso, da qui al 2030 dobbiamo essere in grado di avere almeno il 70% di energia verde – ha detto il ministro per la Transizione Energetica Roberto Cingolani – Avanza un 30% non prodotto da fonti rinnovabili, che al momento non può che essere gas. Dobbiamo stabilizzare una rete, fotovoltaico ed eolico ci sono quando c’è luce o vento, devo avere la sicurezza di avere uno stabilizzatore. Al momento il gas può essere una soluzione, ricordando che comunque rispetto al carbone decarbonizza”.
Sul tema è intervenuto anche Papa Francesco che, e a sei anni dall’enciclica Laudato Sì, ‘A Sua Immagine’ torna ad occuparsi delle emergenze ambientali e dei cambiamenti climatici in atto: “Questo decennio – ha sottolineato il Pontefice – ci invita a prendere impegni” volti a “curare la nostra casa comune sostenendo e aumentando gli sforzi per prevenire, fermare e invertire il degrado degli ecosistemi in tutto il mondo e aumentare la consapevolezza dell’importanza di un ripristino degli ecosistemi”. “Una vera preoccupazione per l’ambiente deve essere unita a un sincero amore per il nostro prossimo e a un incrollabile impegno a risolvere i problemi della società”. “Ripristinare la natura che abbiamo danneggiato – ha ricordato il Santo Padre – significa, in primo luogo, recuperare noi stessi”.

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