ROMA – Sulla crisi afghana “l’Ue è stata abbastanza assente” ma “è un problema mondiale. Ne parlerò oggi con Macron”. Il premier Mario Draghi staserà vedrà il presidente francese a Marsiglia in una working dinner ” a tutto tondo”, come la definisce lui stesso, in cui si parlerà anche di Europa, di rapporti bilaterali, di Libia, ma che certamente avrà come portata principale la crisi afghana. Nel Sud della Francia si rinsalderà l’asse Roma Parigi, con il sostegno italiano alla proposta franco-inglese di una safe zone intorno all’aeroporto di Kabul, la collaborazione sull’accoglienza dei rifugiati e in mente l’obiettivo di ridare un ruolo attivo all’Ue con i loro due paesi protagonisti. “Davanti a quella tragedia immane ci sono stati Paesi che hanno detto ‘noi non vogliamo rifugiati afghani’.Come si fa?”, stigmatizza l’ex Bce, sottolineando che molti dei rifugiati afgani “per fortuna sono fuoriusciti, soprattutto in Iran e in altri Paesi che circondano l’Afghanistan. Le nostre forze diplomatiche e quelle di altri Paesi stanno cercando di trovare queste persone che hanno collaborato con l’Italia”. Ma di certo “l’Europa deve organizzarsi e ne parleremo con Macron, nessuno ha strategie chiare, tutti stanno parlando e riflettendo, nessuna ha delle mappe”.
Nel frattempo gli sherpa lavorano senza sosta al G20 straordinario che Draghi vuole organizzare a Roma già questo mese. “Io credo che il G20 si farà, ne parleremo con il presidente cinese la settimana prossima”, annuncia, mentre dalla Russia arriva il via libera del presidente Vladimir Putin: prenderà parte, se l’iniziativa ci sarà, confermano dal Cremlino. Un tassello fondamentale per il via libera all’iniziativa nel puzzle che si completerà martedì prossimo, nel confronto con Xi Jinping.
LaPresse
