Lavoro, Inps: “Nel 2020 -2,6% di dipendenti privati, stipendio medio 20.658 euro”

Foto LaPresse/Stefano Cavicchi

ROMA – Nel 2020 i lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi operai agricoli e domestici), con almeno una giornata retribuita nell’anno, sono stati 15.581.083, con una retribuzione media di 20.658 euro e una media di 223 giornate retribuite. Così in una nota l’osservatorio Inps. La variazione percentuale sul 2019 è pari al -2,6%, ed è dovuta essenzialmente agli effetti dell’emergenza legata alla pandemia da Covid-19 che ha determinato la caduta della produzione e dei consumi.

In particolare, gli apprendisti sono diminuiti del -5,1% e gli operai del -3,3%. Gli operai (8.563.588 lavoratori) rappresentano il 55,0% del totale, contro il 36,8% degli impiegati, il 4,0% degli apprendisti, il 3,1% dei quadri e lo 0,8% dei dirigenti.

Rispetto al genere, i lavoratori maschi rappresentano il 57,7% della distribuzione. La retribuzione media annua nel 2020, pari a 20.658 euro nel complesso, aumenta al crescere dell’età, almeno fino alla classe 55-59, ed è costantemente più alta per il genere maschile (23.859 euro contro 16.285 euro per le femmine).

Nel 2020, quasi un terzo dei lavoratori dipendenti (32,1%) lavora nelle regioni del Nord-ovest; segue il Nord-est con il 23,6%, il Centro con il 20,8%, il Sud con il 16,5%, le Isole con il 6,9%, mentre solo lo 0,1% lavora all’estero.

Le retribuzioni medie nel 2020 presentano valori più elevati nelle due ripartizioni del Nord: rispettivamente 24.533 euro nel Nord-ovest e 21.942 nel Nord-est, con un forte divario rispetto alle ripartizioni del Mezzogiorno, contrassegnate anche da valori più bassi di numero medio di giornate retribuite nell’anno. Nel 2020 il numero di lavoratori dipendenti intermittenti con almeno una giornata retribuita nell’anno è risultato pari a 542.546 (-19,0% rispetto al 2019). A livello territoriale circa i due terzi dei lavoratori intermittenti lavorano nelle regioni del Nord.

Rispetto al genere, i lavoratori maschi rappresentano il 49,3% della distribuzione.

LaPresse

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