Covid, Italia verso la zona arancione

(AP Photo/Vitali Timkiv)

ROMA – L’Italia si avvicina all’arancione. E’ quanto ha dichiarato il consulente del generale Figliuolo, commissario all’emergenza Covid del governo, Guido Rasi, secondo cui il nostro Paese stia per giungere ad una fase acuta della pandemia e quindi alla zona arancione. “Temo di sì – ha aggiunto – ci stiamo avvicinando, perché continua ad aumentare l’occupazione dei posti ospedalieri”. Così Rasi, consulente scientifico del commissario straordinario per l’emergenza Covid Figliuolo, ha riposto alla domanda se l’Italia si sta avvicinando alla zona arancione durante la trasmissione ‘Mezz’ora in più’. “E’ fondamentale dunque fare subito le terze dosi. I vaccini ci sono e la campagna sta procedendo bene ma – ha concluso – è una corsa contro il tempo”. La cabina di regia si riunirà giovedì.

La situazione
Ad oggi, ha aggiunto Rasi, “oltre 52mila bimbi tra 5-11 anni hanno già fatto la prima dose e dentro questa cifra ci sono anche i miei due figli. Ringrazio il Ssn perché hanno trovato un clima accogliente e di festa. Invito i genitori a parlare con i pediatri, questa materia non lasciamola ai social o agli studi tv ma fidiamoci dei nostri medici. Speriamo che il sequenziamento del virus aumenti in modo sostanziale: solo questa attività ci dice esattamente quale tipo di variante abbiamo di fronte. Tuttavia, soltanto 70 laboratori contribuiscono alla piattaforma che l’Istituto superiore di sanità ha messo a disposizione e 70 laboratori per 60 milioni di italiani sono pochi. Si raccolgono pochi dati e lentamente. Rischiamo di sapere tardi la portata dell’andamento del virus, ritardando decisioni importanti”.

Attenzione alta
E il ministro della Salute Roberto Speranza ha ammonito di “tenere altissimo il livello di attenzione” chiedendo “uno sforzo in più ai cittadini nel rispettare le misure, dalle mascherine all’evitare gli assembramenti. Chiedo con forza – ha aggiunto – di fare il possibile, abbiamo bisogno dello sforzo di tutti. E’ sicuramente vero – ha precisato – che c’è una situazione non semplice a livello italiano e europeo e i numero sono in crescita e tale crescita rischia di mettere in crisi le strutture sanitarie. Valuteremo la congruità delle misure facendo una riflessione con i nostri scienziati”. E sui vaccini ha aggiunto: “Chiediamo uno sforzo sulle vaccinazioni, il mio invito è prenotarsi per la terza dose”.

Vaccino agli studenti
Poi sull’obbligo vaccinale agli studenti Speranza è apparso cauto: “Il governo è stato più prudente perché c’è un diritto essenziale che è quello all’istruzione. Ho letto la richiesta dei sindaci che merita di essere approfondita ma lo sforzo del governo è trovare condizioni per tutelare il più possibile la scuola”. Per cui “nessuna decisione è stata assunta, ci sarà flash survey domani e solo giovedì sulla base dei dati faremo la nostra valutazione. C’è un elemento di preoccupazione da parte del governo, ci stiamo confrontando e valuteremo le soluzioni possibili. Oggi l’Italia è il paese in Ue che ha l’obbligo vaccinale più esteso per varie categorie. Dopo di che verificheremo i dati epidemiologici e anche la portata della variante Omicron. Le misure che sceglieremo saranno sempre ponderate rispetto alla situazione”.

La circolare
In una circolare del Ministero della Salute si legge che “’l’Italia si trova in fase epidemica acuta, caratterizzata da una elevata velocità di trasmissione del virus SarsCoV2 nella maggior parte del Paese” e nel raccomandare la “tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative per fronteggiare un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria” si chiede alta l’attenzione anche rispetto ad “ulteriori impatti epidemiologici ed assistenziali potenzialmente correlati alla maggiore diffusione della variante Omicron.  Nelle ultime otto settimane sul territorio nazionale sono stati registrati rapidi incrementi dell’incidenza, che ha ormai raggiunto i 241 casi/100.000 e del tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva (9,6%) e nelle aree mediche (12,1%), mentre si mantengono stabilmente e significativamente al di sopra della soglia epidemica sia l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici (1,13) che l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (1,09)”. Pertanto “alla luce dell’attuale andamento epidemico ed altresì in considerazione degli ulteriori impatti epidemiologici ed assistenziali potenzialmente correlati alla maggiore diffusione della variante virale B.1.1.529, designata dall’OMS come variante Omicron, le cui caratteristiche in termini di trasmissibilità, gravità della malattia e sensibilità ai vaccini attualmente in uso non sono ancora chiaramente definite, si ritiene importante raccomandare la tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative atte a fronteggiare nelle prossime settimane un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria legata all’infezione da SARS-CoV-2, sia a livello territoriale che ospedaliero, garantendo l’adeguata presa in carico dei pazienti affetti da COVID-19 in relazione alle specifiche necessità assistenziali”.

La Campania ‘chiude’
Il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha sottolineato come “in relazione alla crescita abnorme di contagi registrati nelle ultime tre settimane e segnalata dalle autorità sanitarie, con particolare incremento relativo alle fasce di età giovanili si sono rese indispensabili misure di contenimento e di divieto di feste al chiuso che continuano irresponsabilmente, con particolare riferimento a feste scolastiche, feste di laurea, di compleanno e simili. Si ricorda inoltre – ha aggiunto – che in Campania l’uso delle mascherine anche all’aperto che viene introdotto in altre regioni è rimasto obbligatorio per tutto l’anno, anche nei mesi estivi. Si sollecita un controllo, anche con sanzioni che per ora è rimasto assolutamente inadeguato da parte delle forze dell’ordine e delle polizie municipali”. Per cui ad oggi, ha precisato il governatore, si consente “il solo svolgimento di pranzi e/o cene, nel rispetto dei protocolli vigenti e anche di altri eventi esclusivamente in forma statica, con posti seduti e preassegnati e con obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata dell’evento. Vietati invece feste ed eventi consimili in sale da ballo, discoteche e locali assimilati”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome