Centrodestra, Lollobrigida: “Noi di Fratelli d’Italia unici a non deragliare”

L'intervista del capogruppo alla Camera del partito della Meloni

Foto Mauro Scrobogna / LaPresse Nella foto: Francesco Lollobrigida, Fratelli d’Italia

MILANO – Se ci sarà di nuovo un centrodestra unito non lo diranno le parole ma solo “i fatti”. A dirlo in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ è Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia che continuerà a fare “un’opposizione patriottica e a contribuire ad affrontare le emergenze”. Non temendo la marginalità: “Senza FdI si affidano i territori e il governo della Nazione alla sinistra”. Per Lollobrigida “il centrodestra è maggioranza nella sensibilità del popolo italiano, per quelli che sono stati i suoi valori e obiettivi per 30 anni fino a quando alcuni hanno privilegiato l’alleanza con M5S e Pd”.

Quanto alle rassicurazioni dle leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che sottolinea come il centrodestra esisterà ancora una volta finita la parentesi del governo Draghi, Lollobrigida dice: “Siamo contenti che si prendano impegni per il futuro vista la statura di chi li dichiara. Per FdI però valgono i fatti, e nei fatti noi siamo stati gli unici a non deragliare. Con i fatti, appunto, si certificherà se i partiti hanno interesse a mantenere gli impegni con gli elettori o se alcuni continueranno a rinunciarvi per trarre vantaggio dalla permanenza in Parlamento o al governo”. Quanto alla Lega, “noi – osserva Lollobrigida – abbiamo sempre cercato di preservare i rapporti con gli alleati chiedendo coerenza e lealtà. Non possiamo non prendere atto che sull’elezione del capo dello Stato e sulla nascita del governo Draghi, per altri erano elebilità o con leggi elettorali ad hoc, è sempre diventata più forte fra gli elettori”.

Quanto al discorso di insediamento dle presidente Sergio Mattarella, dopo la sua rielezione, Lollobrigida sottolinea che Fdi ha “applaudito alcuni passaggi del discorso del presidente che ci sono sembrati in discontinuità con 7 anni precedenti. Siamo pronti a confrontarci sull’istituzione di una commissione d’inchiesta sul caso Palamara, su come contrastare l’immigrazione clandestina, sulla difesa delle culture nazionali contro poteri forti sovranazionali, temi sollevati da Mattarella. E ci aspettiamo che il Pd non finga più di non vedere l’oppressione dei diritti dell’opposizione in Parlamento. A questi temi dovrebbe pensare il Pd, non alla legge elettorale…”.

(LaPresse)

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