Minacce al nostro direttore, sì all’Odg parte civile

Nuova udienza al Tribunale di Napoli, alla sbarra il ras ergastolano dei Casalesi Cellurale: ha inviato una lettera intimidatoria a Maria Bertone. L’avvocato Razzino: “La querela dimostra il coraggio di una donna che non si fa intimidire”

Ottavio Lucarelli e Maria Bertone

NAPOLI – Parti civili accettate, poi il rinvio ad altra data. Va avanti, anche se a passo lento, il procedimento contro il ras dei Casalesi Giovanni Cellurale, alla sbarra al Tribunale di Napoli per le minacce di morte inviate tramite una lettera manoscritta al direttore responsabile di Cronache di Napoli e Cronache di Caserta, Maria Bertone.

Ieri nuova udienza in cui è stata accolta la richiesta di costituzione come parti civili da parte del direttore, della società Libra Editrice e dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, con il presidente Ottavio Lucarelli presente in aula al fianco di Bertone. Come in occasione della prima udienza, Cellurale, ergastolano in carcere per omicidio, si è collegato in videoconferenza dal penitenziario di San Gimignano, in Toscana.

L’esito, però, è stato analogo a quello di marzo. Indisponibilità del giudice e nuova convocazione per il 28 giugno. Tra un mese, però, a presiedere l’aula ci sarà una persona diversa. Il caso, infatti, è stato affidato al gup Linda D’Ancona. A portare avanti la tesi dell’accusa è il pubblico ministero della Dda, Fabrizio Vanorio.

“La querela sporta dal direttore del quotidiano nei confronti di un detenuto condannato all’ergastolo per fatti di camorra e la costituzione di parte civile nel processo testimoniano il coraggio di una giornalista, e soprattutto di una donna, che non si fa intimidire da precise e dettagliate minacce di morte da chi crede di poter imporre cosa pubblicare sul giornale da lei diretto”, spiega l’avvocato che la rappresenta in giudizio, Gennaro Razzino.

“Maria Bertone – sottolinea ancora Razzino – rappresenta un esempio tangibile di chi con i fatti vuole combattere la camorra e di chi non si rassegna a prepotenze di uomini senza scrupoli. La criminalità organizzata può essere combattuta e si può anche sconfiggere, come ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella da Palermo, ma ci vuole tanto coraggio. Quello che Maria Bertone ha dimostrato di avere. Come sempre”.

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