ROMA – La stretta è dietro l’angolo: dal 30 giugno, giovedì, scattano le multe per commercianti e professionisti non dotati di Pos, rendendo dunque impossibili i pagamenti elettronici ai propri clienti. Per gli inadempienti scatterà la multa, una sanzione di 30 euro, aumentata del 4% dell’importo per il quale si è rifiutata la transazione. Per esempio, per un pagamento di 100 euro, la multa sarà di trenta euro più 4 di parte variabile.
L’obbligo di Pos, ampiamente discusso, è stato anticipato dal 1 gennaio 2023 al 30 giugno 2022 con il decreto legge 36 del 30 aprile 2022 recante Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza PNRR, dopo essere stato di volta in volta rinviato sin dal 2012, ai tempi del governo Monti. Con il decreto era stato introdotto in Italia l’obbligo per negozianti e professionisti di accettare i pagamenti con Pos, misura poi confermata ed estesa a partire dall’1 luglio 2020 dal decreto Fiscale ma, fa notare il Codacons, non erano state introdotte sanzioni portando a “una situazione paradossale in cui ancora oggi numerosi negozianti in tutta Italia, pur possedendo il Pos, impediscono ai clienti di pagare con moneta elettronica, consapevoli che non andranno incontro ad alcuna multa”.
L’obbligo – e le sanzioni – in vigore da giovedì riguarda chi nel 2021 ha conseguito ricavi o compensi superiori a 25mila euro e, dal primo gennaio 2024, anche gli altri. Saranno interessati dalla novità numerose figure professionali: artigiani come falegnami, fabbri e idraulici; ristoratori e baristi; negozianti e ambulanti; professionisti come notai, avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, medici, consulenti del lavoro, dentisti e così via. Le uniche eccezioni sono quelle tecniche: se la linea internet è momentaneamente fuori servizio, non sarà possibile segnalare il commerciante alle autorità. E già questo, accusa il Codacons, potrebbe costituire una scappatoia per i furbetti. “Non solo. Per essere in regola con la nuova norma, esercenti e professionisti potrebbero limitarsi ad accettare anche un unico circuito e una sola tipologia di carta di debito (per esempio il bancomat) e una sola di credito, restringendo così il diritto degli utenti a pagare con Pos – avvisano – La norma, poi, rischia di essere difficilmente praticabile, dal momento che un numero elevato di segnalazioni contro i commercianti disubbidienti potrebbe mettere in crisi le autorità preposte ad eseguire controlli ed elevare sanzioni.Senza contare che una multa da 30 euro per chi non si adegua alle disposizioni sul Pos rischia di determinare una situazione paradossale per cui il procedimento sanzionatorio nei confronti dell’esercente scorretto avrebbe un costo superiore al valore della sanzione, con un evidente danno le casse erariali”, conclude il presidente Codacons, Carlo Rienzi.
Per Assoutenti invece “va sottolineato che i costi legati al Pos a carico dei commercianti restano tuttora elevati: è necessario azzerare del tutto le commissioni interbancarie e gli altri balzelli richiesti agli esercenti, perché i pagamenti elettronici non possono arricchire le casse delle banche e delle società che emettono le carte di credito e pesare sulla categoria degli esercenti”, conclude Truzzi.
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