NAPOLI – Il 7 aprile si è celebrata, come ogni anno, il World Health Day. Nel 1948 la prima Assemblea mondiale della salute decise di istituire una giornata dedicata della salute in tutto il mondo. Dal 1950 la Giornata mondiale della salute si celebra il 7 aprile, per ricordare la fondazione dell’Oms avvenuta il 7 aprile 1948. Ogni anno viene scelto per la giornata un tema specifico, che evidenzia un’area di particolare interesse per l’Oms. La giornata è un’occasione per promuovere a livello globale la sensibilizzazione su argomenti cruciali di salute pubblica di interesse della comunità internazionale, e lanciare programmi a lungo termine sugli argomenti al centro dell’attenzione. I
Salute e ambiente
E’ ormai acclarato che la nostra salute è strettamente connessa a quella del pianeta. Il tema dell’edizione 2023 dell’evento è “salute per tutti” un concetto che richiama quello di “salute globale”, unica chiave per poter garantire la sopravvivenza di tutte le specie, compresa la nostra. Tra le sostanze che destano maggiore preoccupazione, ci sono i pesticidi usati in agricoltura, di cui è ormai scientificamente provato che, anche a dosi minimali, possono risultare estremamente nocivi per la salute umana e rappresentare quindi un vero e proprio problema di salute pubblica. Nonostante ciò, l’impiego di pesticidi a livello globale è quasi raddoppiato dal 1990 e l’Italia è il secondo maggiore mercato di pesticidi nell’Ue secondo i dati Eurostat.
Un pianeta avvelenato
Secondo le stime dell’Oms ogni anno nel mondo si registrano 385mila casi di avvelenamento. Il Wwf, in occasione della Giornata mondiale della Salute, ha rilanciato l’Atlante dei pesticidi, da poco pubblicato con la coalizione “Cambiamo Agricoltura”, una coalizione nata nel 2017 per chiedere una riforma della PAC che tuteli tutti gli agricoltori, I cittadini e l’ambiente. Il report oltre a fornire informazioni riguardo il ruolo significativo che queste sostanze hanno nel determinare il declino della biodiversità, in particolare per gli insetti impollinatori come le api, conferma la pervasività di queste sostanze in tutte le matrici ambientali, acqua, aria e suolo e i conseguenti effetti negativi sulla salute delle persone. Tesi confermata anche dall’Organizzazione mondiale della sanità, che stima oltre 385 milioni di casi di avvelenamento da pesticidi e 258mila decessi ogni anno in tutto il mondo.
Danni alla salute
Tra le sostanze che destano maggiore preoccupazione ci sono i pesticidi usati in agricoltura. Oltre alla perdita di biodiversità (in primis di insetti impollinatori), l’uso di pesticidi determina la perdita di fertilità dei suoli e il progressivo inquinamento delle falde acquifere, costituendo una contaminazione planetaria che interessa ormai tutti gli ecosistemi e le persone. Infatti, queste sostanze o i loro metaboliti si ritrovano in moltissimi alimenti e organismi, compreso l’uomo ed è ormai scientificamente provato che, non solo l’avvelenamento acuto, ma anche l’esposizione cronica a basse dosi di pesticidi (per esempio attraverso il consumo di alimenti, acqua, aria che ne contengono i residui), comporta un incremento del rischio di patologie cronico-degenerative quali cancro, diabete, disfunzioni respiratorie, neurologiche, cardiovascolari, immunitarie, riproduttive e metaboliche. Ancora più nociva per la nostra salute è la presenza del multiresiduo, più sostanze chimiche che prese singolarmente, rientrano nei parametri di Legge, ma insieme determinano un “effetto cocktail” ancora largamente sconosciuto, ma potenzialmente molto più pericoloso.
Donne e bambini
Sono donne e bambini i soggetti più sensibili e più a rischio per l’esposizione ai pesticidi. In genere, infatti, le donne hanno una percentuale di grasso corporeo più alta e sono quindi più inclini ad immagazzinare agenti inquinanti che possono bioaccumularsi nel tessuto adiposo. Nelle donne sono inoltre più numerosi i tessuti sensibili agli ormoni che le rendono più vulnerabili ai pesticidi.